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Aggiornato: 18 giugno 2025
Come che sia, non piace nè a me pure, quella Irene che da se medesima s'uccide. Vorrem noi dire che il Poeta pensasse con ciò di far meglio risaltare l'eroismo della vergine? È degno di osservazione che nel sec.
Noi siamo stati presenti a qualche loro adunanza, e abbiamo visto che anch’essi, ahimè! questi uomini egregi, aveano le loro debolezze. Ma anche fuori sodalizio, essi non erano esenti dai difettucci che un arguto scrittore sardo del sec. XIX, Giuseppe Manno, dovea battezzare: Vizi dei letterati.
Ogni persona dubbia che incontrasse, la ronda la fermava, ed il cavarretta con la sua lucerna fissavala di sorpresa. Per poco che un sospetto cadesse su lei, veniva tratta in arresto. ⁸⁰ Cavarretta significò in origine carcere nel castello di Taormina, secondo Ugo Falcando. Nel sec. XVIII significava colui che nella ronda portava la lanterna. Alessi, Aneddoti della Sicilia, n. 127. Ms.
«La maggior parte dei signori son coperti di debiti: e le entrate dei pochi, inadeguate ai loro bisogni; molti vivono in uno stato di miseria completa»³¹⁵. ³¹⁵ Galt, op. cit., p. 36. Ecco il giudizio di un inglese, venuto nei primordî del sec. XIX a studiare la Sicilia: giudizio assoluto, e, perchè assoluto, inesatto; nel quale una gran parte di vero è bensì a presumere, senza potersi provare.
Perciò provvedimenti richiamati in vigore dalla Deputazione per le strade fanno fede che nel sec. XVIII, come, del resto, nel XIX e nel neonato XX, certe pratiche persistevano inalterate. Un bando di quattr’anni prima, che è uno dei tanti sui medesimi inconvenienti, suona così: «Che i conduttori di bestie da soma entrando in citt
Eppure codesti argomenti, non poco utili alla conoscenza del sec. XVIII, ci offrivano materia curiosa e, nella sua curiosit
XXVI, pp. 115-16 138-44. Ci si consenta, mentre ci siamo, un ricordo o qualcosa di simile, di data posteriore nei primi del sec. Un bravo siciliano, che aveva molto viaggiato e molto veduto, parlando d’una festa organata in Palermo dal Principe della Cattolica, non trovava termini per dare un’idea anche lontana del gusto, della grazia e della fantasia ond’essa era stata ordinata ed eseguita.
Che Scutari nel sec. XIV, anziché passasse dal governo de' re di Rascia a quello del Balischio, avesse propria zecca, non oserei asserire. È bensì vero che abbiamo grossi del re Costantino recanti da un lato la imagine di questo monarca, dall'altro quella di S. Stefano patrono di essa citt
² I. La Lumia, Viaggiatori stranieri in Sicilia nel sec. XVIII: in «Rivista Sicula», a. III, v. VI, pp. 20-39. Palermo, Luglio 1871.
Dopo qualche spazio di tempo Caicchia torna con mezzo boccale in mano e, riaprendo lo sportello, porge da bere a Topo. E tu non bei? Sec. Ho beuto. Buh! che roba! a che osteria l'hai preso? come è amaro! Buh! Sec. È roba da Tobi, birbante! Caicchia! ahimè! brucio, brucio, brucio, muoio, muoio. Sec. O vai ora a ilbotrare di Caicchia*! * A palesarmi. Ah!... t'aspetto all'inferno! ah! Sec.
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