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Se avesse adoperato egualmente con noi! Se ci avesse consigliati, aiutati, messi avanti, saremmo pittori anche noi. Bella forza! fare il lavoro d'uno scolaro e poi gabellarlo per pittore! E non si fa celia; pittore frescante! Purchè i massari del Duomo gli lascino passar la burletta!

Antonio e della signora Palmira, scolaro ginnasiale scioperatissimo. La signora Palmira conosceva del non egregio suo Giacomino tutte le prodezze: dalla vendita della grammatica latina per acquistare il diritto di copiare i problemi, alle lezioni marinate con superba disinvoltura; sapeva perchè diminuiva lo zucchero ed aumentava in modo anormale la lista del calzolaio e del sarto. Il padre, cav.

La morte del vecchio scolaro di Taddeo Gaddi risaputa in Arezzo, non fece altro che rinfrescare il dolore di un'altra morte, a cui essa era collegata, come l'effetto alla causa.

Il signor Basilio, al momento di questa mezza dichiarazione, di cui prevedeva la conclusione, fece un viso serio e compunto, non dissimile da quello d'uno scolaro al momento di subire l'esame.

Per contro, il vecchio pittore aveva anche dato una mano al suo prediletto scolaro, facendogli costrurre il ponte nella cappella in cui doveva dipingere. E come il cartone fu condotto a termine chiamò i muratori perchè dessero un'arricciatura grossa sul muro, debitamente scrostato; indi fece incrostare di nuovo tanta superficie di muro, quanta Spinello credeva di poterne colorire in un giorno.

Cominciò tardi le sue scuole perchè aveva poca salute. Studiai poco, disse; prendevo dei premi; ma ero un cattivo scolaro. Sentì il primo impulso a scrivere verso i quattordici anni. Era in Umanit

Infine, che cos'è che si pretende da me? Sono un uomo di vaglia. Come lo sanno? da che lo argomentano? Sono stato navigatore e soldato per passatempo, come prima ero stato scolaro a Pavia, e laureato in medicina e filosofia. Quel che sono mi son fatto da me, e me lo spendo a mio modo. Vengo meno con ciò agli obblighi del mio sangue? No.

Era nato a Prato vecchio, nella famiglia di messer Cristoforo Landino, e il nome patronimico lo aveva avuto da un frate di Casentino, guardiano al Sasso della Vernia, che l'aveva preso a ben volere, e, vedendo la sua inclinazione all'arte del dipingere, lo aveva acconciato con Taddeo Gaddi, nel tempo che questo valoroso scolaro di Giotto era a lavorare nel suo convento.

«Oh! ancora qui, voi signor chirurgo? sclamava, con clamorosa piacevolezza, l'uffiziale visto da don Marco venire incontro a lui a al suo scolaro: ieri sera mi coglieste a quel convento del diavolo, che non ho potuto bruciare del tutto; adesso mi trovate qui alla retroguardia: pazienza!

Avere amato tanto tempo senza speranza!... Essere entrato da voi, temendo che non mi accettaste come vostro scolaro!... Poi, essere vissuto così, accanto a voi, disperando di potervi dire un giorno.... di potervi confessare.... E sempre con la paura di sentirmi annunziare da voi, o da altri di bottega, che madonna Fiordalisa era sposa.... Oh, maestro, maestro, vorrei che ci foste stato voi, nel mio caso!