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Aggiornato: 9 giugno 2025
Riponi il tuo spiedo! gridò, con accento di trionfo, mentre Tuccio scivolava sull'asse inclinata. Meglio ti sarebbe aver penne alle mani. Colto alla sprovveduta, Tuccio di Credi annaspò con le braccia, lasciando cadere lo spuntone, e tentò di aggrapparsi alla traversa, nel punto in cui essa era assicurata all'abetella con parecchi giri di fune.
Che, divertimento ah? La gente s'era scordata d'andare in carrozza. Ognuno casa sua la teneva a quattro passi, e poi col sole che c'era veniva la voglia di farsela una passeggiata co' piedi nelle pozzanghere. E così la giornata se ne scivolava... Ohè?... vengo? vengo?...
La gondola scivolava rapida nel silenzio, che la voce del gondoliere di poppa rompeva di tanto in tanto col grido d'avvertimento; s'udiva il tuffo dei remi e lo sgocciolìo dell'acqua.
Tutte le volte che scivolava in una fangaia e metteva il piede entro le pozze d'acqua, Giacomo bestemmiava come un turco e mandava un sacco d'accidenti all'illustrissima signora duchessa, che per un uccellaccio d'inferno faceva infradiciare un cristiano a quel modo con un tempo simile. Cocò ascoltava.
Per aprire il cancello cigolante, egli approfittò del fragore d'un treno che scivolava nell'ombra notturna. Il vento taceva; le cime degli alberi stavano tutte immote; tra i filari degli aranci, le lucciole non trescavano più. Risonava di tempo in tempo la caduta d'un frutto delle palme, o il gracidar gi
Teresa! gridò Vergalli raccogliendo il bicchierino che le scivolava tra le dita, mentre il liquore le si spargeva sulla vestaglia. Indi corse alla finestra e l'aprì, corse al campanello elettrico e ne premette con forza e ripetutamente il bottone. Vennero in due, la cameriera e la cuoca, attratte dalla violenza della scampanellata. Presto, presto disse il conte la signora è caduta in deliquio.
Bruno aveva chiuso gli occhi e scivolava lentamente in un abisso profondo di volutt
Questi baciò la faccia, gli occhi, cercò la bocca che lo cercava, e impresse un bacio sulle labbra tumide, ardenti. Ma tosto le sentì diventar fredde ed esangui, mentre tutta la persona gli sfuggiva dalle braccia, e, prima che potesse trattenerla, scivolava a terra tramortita. Cammilla! Cammilla!... balbettò Giacomo fuori di sè.
Gli è vero, che nella sua prima gioventù quel padre era stato dragone. E' si chiamava allora il conte di Landrolle. Si chiama adesso il padre d'Ebro. Aveva disertato da Napoleone a Waterloo, al seguito di Bourmont. La messa, che scivolava allo spiccio, passava per sopra al suo capo. E' non ne aveva bisogno.
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