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Aggiornato: 13 giugno 2025


Perciò, due, tre volte al mese, preparava lunghe noticine di romanzi, che Sandro doveva comperare a quattro lire il volume, e ch'essa poi gli restituiva sempre appuntino, ed anzi, qualche volta, quando il romanzo era noioso, coi fogli non ancora tagliati. E Sandro, come avrebbe potuto rifiutarle quelle garbatezze?

Che cosa mi ha fatto! esclamò Sandro incrociando le braccia e parlando con voce bassa e tremante. Che cosa mi ha fatto? mi ha ingannato, deriso, respinto, mi ha tradito. Si è fatta giuoco di me e del mio amore; mi ha messo in urto colla mia famiglia, in collera coi miei amici, mi ha fatto prendere in odio da tutti.

Erano due uomini forti che lavoravano per sei e il podere lo facevano andare quasi senz'altro aiuto: specialmente dacchè Sandro aveva sposata la Maria Scaramelli una sgobbona che se non lavorava la terra, andava alla canapa; e quando ritornava a casa, a giornata finita, si addossava le faccende più gravose, per risparmiare la pallida cognatina incapace di faticare, lei, così gracile.

Sandro uscì mormorando un «ci vedremo laggiù» e le due donne restarono sole. Sempre in silenzio, Maria continuava le sue faccende affrettandosi perchè la compagnia della cognata le pesava in quel momento come una macina sul cuore. Ma la Virginia s'irritò di quel silenzio. Lei avrebbe preferito un bisticcio, pur di sapere ciò che l'altra pensava.

Lei forse non si ricorda più di me? cominciò Sandro, assai rinfrancato, dal trovare il suo omo solo, in bottega. Sta bene? Il tedesco squadrò il giovine con due occhiacci bigi, e un po' loschi per l'uso della lente. Penissimo, crazie. Sono Frascolini di Santo Fiore. Si ricorda? No, signore, non ricorto. Necozio crante; fiene, fa molta cente. A' suoi comanti. Io sono stato da lei l'anno passato...

A queste parole, la Nena, povera innocente, pianse dalla commozione; ma Lalla invece, con molta calma e con molta ragionevolezza, rispose a Sandro (s'intende a nome della Nena), che ...egli doveva pensare soltanto al proprio avvenire; che pur troppo il mondo, come diceva benissimo lui nella sua lettera, era molto diverso da quello vagheggiato a Santo Fiore, e ch'egli non doveva correre in cerca di una chimerica felicit

Egli la vedeva moltiplicarsi su tutti gli altri giornali, riempiere le vetrine dei librai; lo vedeva tradotto in tutte le lingue, e la mattina pensava sul serio di scrivere un'opera da sostituire ai Promessi Sposi, che ormai avevano fatto il loro tempo. La duchessina gli assicurò che aveva pianto nel leggere quel melanconico racconto: non era vero, ma Sandro lo credette e fu contento lo stesso.

E dunque, vita per vita, pace per pace, onore per onore, non t'eri forse pagato abbastanza con me, assassino? Sandro, così come gli appariva allora, non aveva mai veduta la Nena... Non era più la fanciulla innamorata sommessa che gli stava dinanzi; era un'altra donna. Al Frascolini pareva che in lei si fosse incarnato il proprio rimorso.

La febbre di dominio e di persecuzione che stagna in fondo al cuore di tante donne reazione perversa della troppo lunga e dura sottomissione di tutto il sesso giungeva all'estrema acutezza nella tisica moribonda. Sandro sentiva l'odio che si accaniva contro di lui; lo sentiva nelle carezze feline, nei lunghi sguardi indagatori, nei motti scomposti.

Padre, padre, gridò intenerita la bella nuora, facendosi rossa come una brace, e potreste credere che io lascierei, anco per tutto l'oro del mondo, la casa del mio Sandro, di lui che mi ha voluto tanto bene? Veda, Vossignoria; qui tutto mi fa ricordare di lui. Qui, dov'Ella è, Sandro stava seduto a far sempre qualcosa, quando ci aveva finita la sua giornata.... Ed erano faticose le sue giornate!

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