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Aggiornato: 17 giugno 2025


Povero Frascolini, povero illuso! Egli vedeva svolgersi uno dei capitoli più romantici della biblioteca circolante: quella fanciulla che arrossiva alle sue parole, sola con lui, al chiaror della luna, bionda, duchessa, egli la fece scendere, a poco a poco, fino a , confidente, sincera, innamorata; e troppo ingenuo, troppo inesperto, troppo esaltato, senza poter riflettere, Sandrino si abbandonò tutto a quella gran finzione.

È una camorra, pensava Sandrino è il monopolio di quattro o cinque giornali ignoranti e venduti che levano alle stelle il primo capitato che va avanti a forza di raccomandazioni... e di quattrini. Da qualche tempo, il piccolo Dante di Santo Fiore, l'aveva a morte coi letterati e coi giornalisti.

La Nena, quella notte, dormì colla prosa di Ficcanaso sotto il capezzale: era incerta, titubante se dirne qualche cosa alla signora contessa: poi, si persuase, che ormai Frascolini non aveva mandato il giornale altro che per lei, la Nena, solamente per lei: si consolò tutta, allora, e pregò la Madonna perchè le facesse la grazia di potersi incontrare a Borghignano, almeno una volta con Sandrino, reduce dai trionfi di Palazzolo sull'Oglio.

L'illusione di crearsi un nome, uno stato e, un giorno o l'altro, poter sposarla lui la signorina, era svanita da un pezzo. Lalla stessa non aveva mai coltivata una simile idea e, se Sandrino osava interrogarla in proposito, essa rispondeva seccamente al suo innamorato, che non avrebbe mai preso marito. E soltanto in questo mai il giovane Frascolini avea riposta tutta la fede e... e sperava.

Il ministro colla sua abitudine d'osservazione sorprese più volte lo scambio degli sguardi fra Sandrino e l'Annina, e non tardò molto a penetrare il mistero del loro amore. Alla sera fu illuminato il villaggio, e vennero slanciati dei fuochi d'artificio, che a giudizio dei più vecchi non s'erano mai veduti. Domattina lo chiamerò per tempo nella mia stanza, voglio dargli una buona lezione!

Sandrino erborizzava sulla collina, specialmente in vicinanza d'una casa bianca, che sorgeva in sito aprico davanti d'un bosco.

A Lalla quell'incontro non fece nessuna impressione: solamente le ricordò Sandrino, e sentì un impeto di sdegno. Pure seppe frenarsi e gli domandò conto della sua salute, della vendemmia, dell'Amministrazione comunale, e anche di quel cattivo mobile che lo faceva disperare... e tutto ciò senza mai un tremito nella voce, sempre tranquilla, sempre disinvolta.

Miss Dill fece il suo ingresso nel casotto, come sarebbe entrata in una cattedrale; dura, impettita, cogli occhiali sul naso, che arricciò di molto per la puzza di pollina. Lalla, invece, indugiò all'aperto con Sandrino, facendosi dire il nome dei vari uccelletti e chiedendo un'infinit

Un altro che frequentava il Palazzo era Sandrino Frascolini, il figlio del segretario comunale, il piccolo Dante di Santo Fiore, e predestinato gi

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