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Aggiornato: 7 giugno 2025
Quando Alberto ebbe dichiarato che la salsa era gustosa, allora si calmò; mangiò e bevve di buonissimo umore; fece l'enumerazione dei piatti che preferiva, combinandoli con quelli preferiti da Alberto, vedendo con soddisfazione che si incontravano nel gusto. E, dimmi esclamò improvvisamente che cosa intendeva il dottore con le sue allusioni alla serva dei Merelli?
Alcuni maganzesi consiglieri, che credean nella salsa e nel cappone, avevan consigliato l'imperieri a dare il sacco alla religione. Non eran falsi in tutto i lor pareri, ma perigliosi nella esecuzione, ché un popolo commosso in tal materia è da temersi, ed una bestia seria.
Fra la comitiva, che rimaneva impressionata, c'era allora un momento di silenzio profondo. Matteo Cantasirena sospirava: come un oracolo socchiudeva gli occhi e poi tornava a mangiare. Pietro Laner, un po' impacciato col suo "osso buco alla gramolata" che rivoltava sul piatto senza lasciarsi tagliare, schizzando la salsa sulla tovaglia, rideva anche lui, quando ridevano gli altri.
CAPPIO. Lima, quei si vanno a godere, e noi vogliamo qui far la saliva in bocca? LIMA. Il tuo amore è come quello degli asini, che non dura se non la primavera; ma dimmi, che hai apparecchiato per darmi? CAPPIO. Il fuso per la tua conocchia e il pistello per il tuo mortaio; ché se non hai il pistello, come vorresti far la salsa, e se ti mancasse il fuso, come vorresti filare?
P ersutti accedant primo, bagnentur aceto, A pponatur apri lumbus, cui salsa maridet, T ripparumque buseccarumque adsit mihi conca, R ognones vituli lessi sapor albus odoret, I nsurgant speto quaiae, mostarda sequatur! S ic vivenda vita haec: veteres migrate fasoli! «Hic ridere potes Epicuri de grege porcum». HOR.
Carmina via come il vento, e, curiosa di non perdere sillaba dello interrogatorio, come se n'era andata ritornò veloce portando la cioccolata. Il Vicario, guardando Marzio, prosegue: Se in corte di Roma passò di usanza la salsa di forche e di mannaie, che Pasquino apparecchiò per Papa Sisto, ora questa voglia è incominciata a venire a noi. Gi
I pesci, enormi chimere d’acqua salsa, violacei e verdi nel dorso, biancastri nel ventre, armati di scudi ossei e d’un gran dente di narvalo, formavano cumuli mobilissimi emergenti crollanti risollevantisi con una rapidit
Ti ricordo che non senza cagione ti han posto nome Fioretta, accioché tu ti accorga che questa tua bellezza se ne va come un fiore: la mattina è bello, la sera languido e secco. Or che sei nella primavera, sappilo conoscere, che presto verrá l'autunno, sfronderai, diverrai secco, e non serai buono né per insalata né per salsa. ESSANDRO. Che vorresti dir per questo?
Ma che stufatino!... Ma che salsa piccante! interruppe la Cate. Meglio arrosto. Scusi, siora Cate, è troppo piccolo. Alla malora il porco e i suoi protettori urlò Tita in una recrudescenza di furore. Ch'io possa morire d'un accidente se di quel porco lì ne assaggio un boccone.... L'avevo detto al mio compagno che se lo tenesse tutto per lui.
Pippía sta in cucina, presso i fornelli, a picchiarsi il petto e a pregare per la dannazione delle anime vostre. Il cuoco ha fatto una salsa nella quale vorrei cuocervi tutti, quanti siete, figli di galeotti, nipoti di impiccati, che mastro Nicola abbia presto a darvi la pedata anche a voi! Mi avete visto, ora? mi avete sentito? Andate in vostra malora; quando verr
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