Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 22 ottobre 2025
Era un maggiore, capo dello stato maggiore del generale Polhès, che le pronunciava, e il dragone mortificato come un gesuita colto in fallo e tra le risa a scherno degli artiglieri francesi tornò indietro al suo corpo.
I soldati che avevano formato un circolo intorno ad Arighetto, diedero a tali parole in scoppii di risa, e questo silenzioso, cogli occhi bassi come un pulcino caduto in mezzo ad una truppa di galli, stette col
Uno scroscio di risa feroci accolse le mie parole, e delle voci si sollevarono dalla folla che gridavano: alla corda, alla corda. Fui condotto al luogo destinato ai supplizii. Quivi un abisso profondo, immenso, si apriva nel seno di una montagna: in fondo alla voragine, sulle punte di granito e di metallo taglienti come lame, roteavano stormi di astori e di aquile.
Il bergamasco flautista, uno di loro, vuotata più presto de' compagni la giberna, pose mano al flauto, e fra il sibilo delle archibusate suonava in aria di scherno La bella Gigogin, equivoca canzone lombarda, che ci fece prorompere in argoliche risa. Ma il nemico parve svogliato di venirci a panni. Cotti dal sole, trafelati, quando piacque agli Iddj montammo all'ultimo gradino.
"Allora si saranno avverate come tu, Renato, hai cantato augurando, del focolare le giovini gioie celate; la lampada, il tizzo, e due bimbi che intreccian tra risa beate di riccioli biondi due nimbi, com'alte in autunno le piante fiorenti riannodan corimbi.
Vede la loggia imperiale; vede Nerone, pingue, miope, dagli occhi lippi, che si contorce dalle risa: un volto volgare, sul quale lo stravizio ha impresso le sue orme; vede i crocefissi, che si contorcono fra gli spasimi dell'agonia; vede fiere che si avvicinano in piccoli, eleganti balzi alle vittime, avide di sbranarle; vede corpi umani nell'arena, mutilati, sbranati; fiuta l'acre odore del sangue, e sopra il suo capo si estende l'azzurra volta del cielo, così bella, così bella, quasi così bella come nel suo deserto.
A questo punto le risa sbardellate divennero convulse, non si sentivano che gemiti e guaiti, pareva che subissasse la camera, anzi la casa; la mimica che accompagnò le ultime parole del dottore era riuscita irresistibile. Bisognava ridere o morire.
Fattisi dunque tutti vicini ad esso, chi lo chiamava, chi lo urtava coi piedi, chi lo punzecchiava colla mazza o colla spada, e rinforzando le risa, gli ripetevano: Ohe! sta su! Che? ti sei addormentato? Lazzaro, vien fuori» gli gridava l'arcivescovo; e Forestino soggiungeva: Gua' come imita bene il morto». Il fatto però stava che egli era morto davvero: lo spavento lo aveva accoppato.
Il vecchio soldato sorpreso da uno scoppio improvviso di risa, fece un’aspirazione così rapida, che il fumo della pipa gli entrò in gola, lo fece tossire, sputare, e bestemmiare con tanta violenza, che pareva soffocarsi.
Tal parla Iddio, mentre a la pia fanciulla, Fra il disinganno incerta e la paura L'anima balza, e si scompiglia il senno. Tutta a un punto scomposta il volto e 'l crine Rompe in subite risa; il lembo estremo De le candide vesti in su la bella Testa rivolge, e così a mezzo ignuda, Una strana canzon canterellando, Per la reggia del ciel sgambetta, e ride. Molte fiate tornò limpido e lieto Su la terra il mattin; molti su' fiori Versò brine dal grembo e rai dal crine La bellissima Aurora; e chiuso intanto Entro al mondo de' suoi splendidi sogni L'alto oceán Lucifero trapassa. Poi ch'a la rea citt
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca