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ciascun di quei candori in si stese con la sua cima, che l’alto affetto ch’elli avieno a Maria mi fu palese. Indi rimaser nel mio cospetto, ‘Regina celi’ cantando dolce, che mai da me non si partì ’l diletto. Oh quanta è l’ubert

Scese Arrigo in sul finir del 1310 pel Moncenisio; venne ad Asti, giunse a Milano, e vi ricevette la corona reale . Sollevossi il popolo; e, represso, ne rimaser ricacciati i Torriani, ritornati in potenza i Visconti, che non la perdettero piú. Sollevaronsi, ripacificaronsi parecchie cittá di Lombardia. Brescia sola, fin d'allora piú perdurante dell'altre, fu assediata e presa.

ciascun di quei candori in su` si stese con la sua cima, si` che l'alto affetto ch'elli avieno a Maria mi fu palese. Indi rimaser li` nel mio cospetto, 'Regina celi' cantando si` dolce, che mai da me non si parti` 'l diletto. Oh quanta e` l'uberta` che si soffolce in quelle arche ricchissime che fuoro a seminar qua giu` buone bobolce!

ch’a pena rimaser per le cune

65 Menava Ariodante il brando in giro, e ben lo seppe Artalico e Margano; ma molto più Etearco e Casimiro la possanza sentir di quella mano: i primi duo feriti se ne giro, rimaser gli altri duo morti sul piano. Lurcanio fa veder quanto sia forte; che fere, urta, riversa e mette a morte.

Ha un vivissimo desiderio di parlarvi.... Ma non ha mai osato presentarsi a voi.... Egli si trovava nella prigione la sera in cui... l'altro fu ucciso. Bisogna che gli parli! disse Enrica. Cristina, che voleva condurla proprio a tal punto, le suggeriva: Potreste incontrarlo in casa mia.... E così rimaser d'accordo.

si` ch'a pena rimaser per le cune augure, e diede 'l punto con Calcanta in Aulide a tagliar la prima fune. Euripilo ebbe nome, e cosi` 'l canta l'alta mia tragedia in alcun loco: ben lo sai tu che la sai tutta quanta. Quell'altro che ne' fianchi e` cosi` poco, Michele Scotto fu, che veramente de le magiche frode seppe 'l gioco.

si` ch'a pena rimaser per le cune augure, e diede 'l punto con Calcanta in Aulide a tagliar la prima fune. Euripilo ebbe nome, e cosi` 'l canta l'alta mia tragedia in alcun loco: ben lo sai tu che la sai tutta quanta. Quell'altro che ne' fianchi e` cosi` poco, Michele Scotto fu, che veramente de le magiche frode seppe 'l gioco.

ch’a pena rimaser per le cune

ciascun di quei candori in su` si stese con la sua cima, si` che l'alto affetto ch'elli avieno a Maria mi fu palese. Indi rimaser li` nel mio cospetto, 'Regina celi' cantando si` dolce, che mai da me non si parti` 'l diletto. Oh quanta e` l'uberta` che si soffolce in quelle arche ricchissime che fuoro a seminar qua giu` buone bobolce!