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Aggiornato: 4 luglio 2025


Gli uomini che avevano per trent'anni lavorato in nome di una bandiera repubblicana diedero lietamente all'Europa, in nome d'Italia, lo spettacolo, nuovo nella storia delle parti politiche, d'uomini che combattono a pro di una bandiera avversa ad essi e persecutrice.

Nella pagina gloriosa che Roma scrisse in quel breve periodo, l'individuo dovrebbe sfumare. Pur sono anch'io repubblicano e la mia vita, comunque poca cosa, è parte della tradizione repubblicana. vedo perchè, presso all'escirne, io debba lasciarla, per molti errori che gli avversi a noi v'accumularono intorno, fraintesa.

In nome degli esuli di Roma e di tutta Italia, io vi ringrazio, signore, delle parole scritte su noi nel vostro Messaggio. Per esse noi sentiamo insuperbirci, conforto supremo, nell'anima la coscienza di combattere per una causa che non ci costringe a contraddirci e a mentire. La nostra parola d'oggi è quella dei primi giorni della nostra carriera politica: voi date forzatamente una mentita a vent'anni della vostra vita. Noi, militi della fede repubblicana, non invochiamo a vincere se non il libero suffragio del popolo: voi, amministratore d'una repubblica, mutilate il suffragio in patria, lo cancellate coll'armi al di fuori. Noi a mantenere il nostro governo in Roma non avevamo bisogno d'esilî, di proscrizioni, ma d'una bandiera e d'un grido al popolo, perchè in nome di Dio la proteggesse siccome sua: voi a mantenere in Roma il governo che affermate voluto dalla maggioranza, dichiarate aver bisogno che si prolunghi il soggiorno dell'armi francesi; a mantenerlo in Francia, avete bisogno di continue destituzioni, di numerosi imprigionamenti, di sciogliere in cento localit

«Nel rapporto politico io, direttore dell'Osservatore Cattolico, sono indifferente alla forma monarchica o repubblicana di governo. Do la preferenza a quella forma in cui i governanti sono col mio programma religioso, al quale subordino tutto il resto. Quindi è una bugia dire che io combatta la monarchia, come è una brutta invenzione quella di accusarmi di complicit

Per questo, e anzitutto per amore del Vero, è debito d'allontanare ogni pericolo d'inconsulta imitazione fra noi; è tempo che la stampa repubblicana assuma, più che oggi non ha, carattere severit

In Roma, soltanto, l'Associazione serbava meco l'antico contatto: l'uomo, singolare per ingegno, per intrepida fede repubblicana, per potenza di logica e antiveggenza del futuro, che la dirigeva, non era tale da mutar giudizio e condotta per un tentativo fallito.

Da quali fatti movono i sospetti che oggi ancora si accumulano contro i repubblicani? Per quanto io cerchi, non ne trovo uno solo che non sia un'assurda calunnia smentita dieci volte da prove documentate. Ebbe luogo, in un sol punto d'Italia, un solo tentativo di sommossa repubblicana?

Allora, io diceva agli Svizzeri: «La sicurezza e l'indipendenza della patria sono nelle vostre antiche virtù e nell'onore. I suoi nemici stanno fra quei che tradiscono quelle virtù e contaminano l'onore della bandiera repubblicana piantata sul sepolcro dei loro padri. Che importa il godimento precario d'un diritto d'associazione o di stampa, se la santit

Ritenuto, per quanto riguarda gli accusati Chiesi, Federici, Lallici, Cermenati, Seneci e Zavattari, che tutti ammettono di essere di fede repubblicana, ma varie sono le responsabilit

«Ho risuscitate queste memorie perchè desse, a mio credere, ritardarono di vent'anni la seconda riscossa, e arrestarono il corso delle nobili idee colla vergogna e col rimorso di atroci misfatti. Il terrore della anarchia repubblicana e di una conflagrazione universale, anche oggigiorno rende sterile il voto ed il lamento di tante nazionalit

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