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Aggiornato: 14 maggio 2025


Una viva commozione si pinse sul suo sembiante quando vide Vitaliana impiedi, sulla soglia del balcone che si apriva nella stufa. La cugina aveva arrossito udendo il nomo di lui; il cugino impallidì alla di lei vista. Alcuno dei due non favellò. Si contemplarono reciprocamente: Adriano, con fascino; Vitaliana, con stupore.

Egli deve sempre esigere che l'astinenza avvenga per mutuo consenso; cionondimeno benchè si sia fatto il proponimento di conservarsi reciprocamente in una perfetta continenza, ciascuno degli sposi deve sempre essere disposto a rendere il debito conjugale all'altro che lo richiedesse.

Bambina vagava così pel giardino, provando un sollievo considerevole, quando il cancello ferrato che dava sulla strada si aprì ed il P. Piombino entrò. Essi si videro reciprocamente. Bambina, per evitarlo, volse il passo verso il boschetto del padiglione. Inutilmente. Il gesuita andò dritto a lei.

Essi però non mancarono di vibrarsi reciprocamente uno sguardo d'intelligenza e massime l'ufficiale che avea qualche anni di più del suo giovine amico, dissimulò il sentimento d'amicizia e si ritirò nella sua stanza. E l'uomo e le sue tombe, E l'estreme sembianze e le reliquie. Della terra e del ciel travolge il tempo.

Consoliamoci con le nostre reciproche lusinghe d'esser utili alla societá, con le nostre reciproche speranze di renderci immortali, e tronchiamo le nostre prefazioni seccatrici reciprocamente. La pace, l'ozio e i nuovi libriccini cambian re Carlo Magno di natura. Dietro al re quasi tutti i paladini di poltrir solo e di sguazzare han cura.

Sempre insieme, indivisibili, simpatici l'uno all'altro per i loro vizi, deridendosi reciprocamente per quel poco che ciascuno aveva di buono.

Intanto Flavio e Gervaso si fissarono un momento con espressione dolce, serena, affettuosa. Si mossero incerti ma d'accordo un passo incontro, ed infine non potendo più oltre resistere a quella naturale simpatia che s'inspiravano reciprocamente, si gettarono ambedue le braccia al collo. Zio mio! Mio nipote! Ed i loro occhi versavano lagrime di tenerezza.

Il giorno dopo del loro arrivo, il capitano colla faccia sparuta, ma fiera, conduceva la moglie e la nuora, che parevano uscite da una tomba, e camminavano sostenendosi reciprocamente, attraverso gli squallidi e infetti corridoi della prigione, sotto la scorta d’un attuario e d’un secondino.

Le loro vite divergevano verso una meta egualmente inconoscibile, obliandosi reciprocamente a poco a poco: non erano passati cinque anni dal loro ultimo abboccamento in casa della contessa Ginevra, e nel rivedersi solamente allora per la prima volta, avevano potuto riconoscersi appena.

Entrambe temevano di farsi reciprocamente un dispiacere, e ne tacevano. "Oh, non c'è argomento pensava la madre che valga a distruggere l'impero di dieci anni di sogni e d'illusioni d'amore." Ma volere o non volere bisognava spiegarsi. Bisognava aprir gli occhi alla innocente creatura e raccontarle finalmente la fuga di quell'ingrato.

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