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Aggiornato: 21 giugno 2025


Il generale Lamarmora ne toglie via il mobilizzamento della guardia cittadina. E Ratazzi addolcisce tutto ciò con quel tatto che danno la pratica e la comprensione degli affari. Voi vedete che il terzo partito non ha nulla inventato, e sopra tutto, che esso non è affatto rivoluzionario grazie a Dio!

Ora Ratazzi è di nuovo presidente della Camera. Il conte di Cavour lo fece portare al seggio dai suoi; e la sinistra, troppo semplice, non comprese il tranello e dette dentro all'impannata. La sinistra presentava alla Camera un presidente uscito dal suo seno, ma perdeva il suo capo vale a dire, si annullava.

Il re era investito dei poteri eccezionali conferitigli al romper della guerra. Il commendatore Ratazzi, avendo raccolta l'eredit

Il commendatore Ratazzi, il quale è il meno avanzato degli anzidetti tre uomini politici, sarebbe forse il più sostenuto, perchè egli sa che l'ora sua è inevitabilmente segnata ed egli non esordisce oggidì. Il generale Alfonso Lamarmora non è che un soldato, e niente più che un buon soldato. La politica è per lui del chinese.

Il signor Ratazzi è un parlatore abile, facile, ma orbo di quello scintillìo che affascina negli oratori francesi. Ed io comincio a credere che la nostra lingua, troppo solenne, e lingua morta, ci trascini in sfere troppo astratte, o ci ritiene in parlantine un certo che pretenziose. Ma il Ratazzi è un atleta nella discussione. Nulla resiste alla forza della sua logica, alla carica dei suoi argomenti. E' vede del primo sguardo il nodo della quistione, vi si attacca, e non missura cutem nisi plena cruoris hirudo! non la lascia che non l'abbia sviscerata, svolta a fondo. La sua lingua è pura e chiara; la sua voce debole, ma insinuante. Ratazzi è il tipo della probit

Arcades ambo! ambo soavemente teneri dell'egemonia piemontese! Ratazzi ha le maniere aristocratiche e cortesi. Sempre gentile, sempre benevolo e affabile.

Il conte di Cavour sostenne il ministero Ratazzi, il quale, nella condizione terribile cui gli aveva fatta la situazione di quell'epoca di delirio, dovette dichiarare la guerra all'Austria. La rotta di Novara fece cadere il Ministero. D'Azeglio convocò un nuovo Parlamento; e Torino nominò di nuovo il conte di Cavour. La Camera era ministeriale.

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