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Aggiornato: 15 luglio 2025
Dopo che Flora era perduta, Cresti non vedeva che ci fosse una ragione perchè il sole splendesse nel cielo. Quella ragazza aveva riempita dell'immagine sua tutti i contorni de' suoi pensieri. Far senza di lei era come togliere la luce a un quadro. Ecco perchè le cose perdevano intorno a lui ogni colore e i desideri cadevano fracidi come le foglie del suo giardino sotto le pioggie d'autunno.
Da queste poche righe, prese a caso negli Studii sopra l'Inghilterra, si rileva che il quadro da noi fatto dell'aspetto dei quartieri poveri non è punto esagerato.
I pittori ci hanno sempre mostrato cose e persone poste davanti a noi. Noi porremo lo spettatore nel centro del quadro. Come in tutti i campi del pensiero umano alle immobili oscurit
L'accappatojo di Lidia prendeva una tinta deliziosa, difficile a riprodursi, che pareva gradazione di due colori soavi compenetrati. Rimasi un istante a gustare il quadro. Lidia continuava a guardarmi coi grandi occhi turchini.
Era la sola persona della Casa sulla quale nessuno si permettesse mai uno scherzo nè di lingua nè di penna: era come una figura lasciata in bianco in mezzo a un quadro di caricature maligne.
Ho trovato anche altre rappresentazioni artistiche originali; specialmente due figure di S. Stefano e di S. Lorenzo. Il primo santo è lapidato; il pittore o il restauratore ha voluto con strano pensiero inserire nel quadro delle vere pietre, e nel suo zelo ha rappresentato materialmente l'aureola, rompendola coi sassi.
Perchè volere imputridire? E che mai si può vedere, in un vecchio quadro, se non la faticosa contorsione dell'artista, che si sforzò di infrangere le insuperabili barriere opposte al desiderio di esprimere interamente il suo sogno?... Ammirare un quadro antico equivale a versare la nostra sensibilit
All'altare maggiore si vede un quadro dipinto a olio della maniera del secolo sesto, o di poco anteriore: è di buona scuola, e rappresenta san Tommaso che tocca la piaga a Gesù. A sinistra dello altare stesso venerano un Crocifisso dipinto, opera del secolo decimo secondo, e a questo alludeva Virgilio nel suo colloquio con Beatrice. Intorno a lui raccontami mirabilissime cose.
Chi può credere, a guardarla, che lo sappia che ottocent'anni siano passati e che io, seduto alla finestra non possa essere davvero Enrico IV che guarda la luna, come un pover'uomo qualunque? Ma guardate, guardate che magnifico quadro notturno: l'Imperatore tra i suoi fidi consiglieri... Non ci provate gusto? Eh, capisci? A sapere che non era vero... Enrico IV. Vero, che cosa?
Per completare il quadro potete imaginare la graziosa fanciulla vicina alla finestra, curva sul lavoro incominciato; ma ella non vi stava con troppa costanza, poichè la sua natura viva, irrequieta, leggiera, le faceva cambiare sovente di posto e girar qua e l
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