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Aggiornato: 27 giugno 2025


«In nome di Dio; in nome del popolo degli Stati Romani che liberamente, con suffragio universale, ha eletto i suoi rappresentanti; in nome dell'art. della Costituzione francese, l'Assemblea Costituente Romana protesta in faccia all'Italia, in faccia alla Francia, in faccia al mondo incivilito contro la violenta invasione, della sua sede operata dalle forze francesi il giorno 4 luglio, alle ore 6 pomeridiane.

Dice chiaro e tondo che ci si deve, nei giorni feriali, «almeno un'ora» e maggior tempo «alla domenica». Invece alla domenica ci si rubano degli altri minuti. Nei giorni domenicali non si sta mai a passeggio più di tre quarti d'ora. La ragione è che si aumentano i servizi con lo stesso personale di sorveglianza. È facile capire perchè non si protesta.

In una cosa sola si manifestava una specie di analogia tra loro; ambedue facevano quel che volevano, senza consultare l'intenzione dei sudditi. Io, per altro, soggiunse Gino, come ultimo atto di protesta, debbo andare a Querciola. Che ci vuol fare, a Querciola? disse il mugnaio, crollando le spalle. È un paesaccio. Sia quel che gli pare; debbo andarci e ci andrò; rispose Gino.

Che dite maisoggiunse Sant'Aubert, uscendo dalla sua meditazione; e Voisin ripetè l'istessa protesta. Sant'Aubert non potè trattenere una specie di singulto; ma quasi avesse voluto evitare le osservazioni, domandò prontamente a Voisin da quanto tempo abitasse quel paese. «Quasi dalla infanziarispose l'ospite. Vi rammentate voi della defunta marchesadisse Sant'Aubert con voce alterata.

Quei lamenti rivelavano una tacita protesta contro l'Austria e un nobile ma sfiduciato intento di reagire, per quanto da lui si potesse, contro la prepotenza corrompitrice della straniera signoria. Io pendeva estatico dal suo labbro. Io sentiva che quella melanconica diceria sull'arte e sulle condizioni del teatro drammatico non era che una parafrasi delle sue aspirazioni politiche.

Non era, non voleva essere invidia; era una tacita protesta contro le ingiustizie della fortuna, così liberale verso gli esseri frivoli, così avara verso coloro che hanno un alto, austero concetto della vita.

E, pif paf, si sentiva il rumor d'un'usciata, che aveva il significato dispettoso d'una protesta. Tuttavia i due coniugi vivevano in passabile accordo. Ella si sforzava di consacrare ad Alberto le ore che l'eran lasciate libere dalla figliuola e gli ricopiava qualche pagina di manoscritto, gli correggeva qualche bozza di stampa; egli dal canto suo cercava coscienziosamente di far vibrar dentro di le corde ribelli della paternit

Non trovai sùbito una formola di protesta; rimasi sotto lo sguardo di Lidia, turbatissimo, quasi un colpevole, e quando riuscii a scuotermi da quel fascino angoscioso, Lidia fu chiamata da Geltrude, che annunciava la visita del conte Gian Luigi.

Alfio e Turiddu potevano pure andarsi a fare ammazzare tranquillamente, essi avrebbero raccolte le sanguinanti lagrime di quel gran popolo così oltraggiato, e le avrebbero gettate in faccia, protesta e rivendicazione, ai colpevoli, bollandoli di rovente marchio.

C'è un capitano di stato maggiore, per esempio, il cavaliere Arditi, che le fa una corte spietata: orbene, il buon Michele n'è geloso come un Otello.... bianco; suda veleno ma protesta invano. Cattivo! cattivo che sei!.... Non capisci mo'che sopporto la corte degli altri per nascondere la tua?

Parola Del Giorno

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