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Lungo la strada, la Teresa Valdengo pensò a ciò che avrebbe detto al dottore, a ciò che il dottore le avrebbe chiesto. Il suo nome, il vero il finto, ella non aveva bisogno di dirglielo; ma la natura de' suoi disturbi, ma i suoi dubbi, quelli certo non poteva nasconderglieli... se andava da lui appunto per questo. E c'erano tanti particolari ch'egli avrebbe voluto sapere, ch'egli avrebbe avuto il diritto di sapere. Ella non era obbligata a confessar ch'era vedova, ma d'altra parte una donna che vive in condizioni normali non s'avvolge nel mistero per chiarire un fatto così semplice, e se pur crede di dover sentire l'opinione d'un medico, non va in persona a casa di lui... lo chiama a casa sua, e se non è del paese, lo fa venire all'albergo. Onde, senza ch'ella glielo dicesse, egli avrebbe indovinato ch'ella aveva le sue ragioni per agire così... Pazienza!... A ogni modo, egli l'avrebbe creduta una forestiera, una francese, perch'ell'era deliberata di parlargli francese, e confidava che la sua pronuncia perfetta l'avrebbe tratto in inganno. Ma com'era doloroso per lei, per lei franca, schietta, leale, questa necessit

Con pronuncia ostrogota tentò costui di giustificarsi, ma io l'interruppi con queste parole: Sul monte di Villa San Giovanni, signor comandante, vi cantai più volte alta la testa quando la piegavate col moto della civetta al fischio delle palle. Mi rubaste il cavallo per vendicarvi?

Penseresti, amico lettore, a chiedere di chi sia quel sangue? Ma i tedeschi sono coscienziosi, vogliono mettere tutti i puntini su tutti gli «i». Quindi Federico Blass, angustiato dal dubbio scientifico, si propone e cerca di risolvere il grave problema. E, cerca cerca, scavizzola un po' oltre le seguenti parole, che Oreste, abbandonato il santuario di Apollo, pronuncia ai piedi del simulacro di Minerva: Langue su la mia man, si strugge il sangue. Del matricidio la recente macchia lavata è gi

Mamma!... Non è insistente però, non è noiosa; basta ch'io m'avvicini un momento, che l'accarezzi, ella si cheta subito. E quando le dico: Scrivo alla nonna. Che cosa mandi alla nonna? ella che capisce a volo, che capisce tutto, risponde: Baci. E con che enfasi pronuncia quella parola baci! Pare che ci metta due ci... Sta benino Bebè e se domani fosse una giornata migliore l'alzerei.

Originalissime erano le sue concioni, ognuna delle quali rappresentava un'idea che voleva ribadirci in capo, dette con una cadenza di voce, con una pronuncia tutta speciale che tradivano la sua origine, ma davano alle sue parole un non so che di vibrato, di squillante, d'energico. Caratteristica indimenticabile di molti suoi discorsi erano certi scatti curiosi d'informe ma franca eloquenza, che gli permettevano di spiattellarci a bruciapelo, curando solo che ben comprendessimo quanto voleva dirci, verit

E' per ciò che in molte diocesi, il nome dei giovani che devono avere l'ordine sacro si pronuncia pubblicamente durante la solennit

Abissinia, deriverebbe invece da Habesc, che così infatti si pronuncia in paese, e il passo dall'una all'altra non è lungo, ed è vocabolo arabo che significa riunione di diverse famiglie, e sarebbe stato usato in origine dai Mussulmani in segno di sprezzo verso gli abitatori di questa regione, che come credesi vi sono accorsi da diverse parti.

È d'un cavaliere nostro amico. Un cavaliere vostro amico? E come si chiama? Si chiama... Oh vossignoria deve conoscerlo... è tanto nominato! Si chiama il signor Alpinolo». E proferiva questa parola con una dignitosa compiacenza, col tono solenne d'un medico che pronuncia il nome greco della malattia considerata, sicchè era una squisitezza il vederlo.

Il maggiore con cattiva pronuncia francese dice: Je suis herr major Paxis de Pakos... L'armistice a été déj

«Persin la musica del suo nome è infusa nell'esser mioIl mio orecchio coglie nella voce che lo pronuncia ogni intimo disaccordo con la musica eterna che suona dentro a me; e più è grande, più ne soffro.