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Aggiornato: 28 giugno 2025
Ivi erano, dietro le fortificazioni innalzate a sbarra, il vecchio Desiderio e il giovane e prode Adelchi figliuol suo, re egli pure associato al padre. Combattessi molte volte; Adelchi a cavallo colla mazza d'armi facea prodezze, macello di franchi. Dicesi Carlomagno trattasse giá d'accordi, od anche d'indietreggiare.
Ma Giacomo ascoltava assai distrattamente le prodezze del vecchio frollo, e non lo mettevano più di buon umore. Ogni giorno che passava era un passo verso la rovina e il disonore! Era arrivato al punto da non sapere più dove dar la testa. Certe volte, non aveva in casa da prendersi i sigari, e doveva sfogarsi a tutto pasto colle sigarette turche del pasci
Come si portò vostro fratello? DON IGNAZIO. Fece anch'egli grandissime prodezze. ... In somma ella fu l'occhio e la perfezione de tutta la festa. Finito il gioco, fingendomi stracco e altre colorite cagioni, ritrassi don Flaminio dallo steccato, il quale avea gran voglia d'uscirne, e ci reducemmo a casa; ma prima avea imposto ad un paggio s'avesse informato chi fusse.
I lettori conoscono il Bardineto per un ambizioso di tre cotte, che volentieri rammentava le sue prodezze e i suoi alti servigi alla gente. Eglino han dunque da credere che in questa ritrosia del Bardineto ci entrasse un avanzo d'amarezza, o un bieco disegno formato in mente pur dianzi, o tutt'e due le cose in un punto. De' suoi amori colla Gilda nessuno avea fumo.
Ad ogni nuova ribalderia appostagli da quel giudice severo del padre Bonaventura, il disgraziato impallidiva sempre più; perchè le erano tutte autentiche, e meritavano di essere bollate davvero. Ma donde aveva potuto risaperle, il padre Bonaventura, tutte queste prodezze, che egli, il reo, credeva morte e sepolte da un pezzo?
Le donne citavano le mie prodezze al mulino e mettevano fuori dei cattivi pronostici; chi ricordava la notte all'osteria, il vizio del giuoco e del vino, chi mi dipingeva come uno scioperato, senz'ordine e senza giudizio, e tutti facevano le meraviglie della incredibile condiscendenza dei Bruni.
M'arriva una cassetta di confetti, od altro, inviati da un amico, è aperta, e ne mancano molti sono i preposti. Farei un volume di queste prodezze de' preposti, se non mi annoiassero, e se non temessi di annoiare chi ha la pazienza di leggermi. Ne terminerò la serie con un'arnia modello, regalo d'un illustre professore.
Milano, li 28 luglio 1821. Toscani! L'entusiasmo vivo, spontaneo, col quale salutate i fatti dell'eroica Milano, onora voi e onora quelli che se lo sono meritato col sangue. A nome de' miei concittadini io ve ne ringrazio con tutta la pienezza del cuore. A me, lombardo, disdirebbe il vantare a voi le angustie e le prodezze de' miei lombardi.
Il capitano niente; si presentava di fianco, innanzi al bersaglio, con la bocca della pistola a terra; alzava il braccio, portandolo naturalmente, automaticamente in linea, all'altezza necessaria, non un millimetro di più, non un millimetro di meno; e paf, era un centro senza fallo. I due testimoni di quelle prodezze lodavano senza risparmio. Ma il bravo capitano Dutolet non accettava le lodi.
Zitto, zitto per amor del cielo: susurrava Agapito, tentando farsi piccino piccino e rinsaccando il capo fra le spalle: si calmi, non facciamo scandali, non facciamo scene... Ne voglio far io: gridava più forte la moglie del pittore. E non so chi mi tenga dal chiamar tutti i casigliani fuori, e contar loro le sue belle prodezze.
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