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Aggiornato: 31 maggio 2025
Il respiro di Giorgi era appena sensibile: stavano tutti e due immobili, quando Giorgi riaprendo gli occhi barcollò, e Prinetti vide che la luce vi si era oramai spenta. Allora spaventato balzò in piedi per sostenergli la testa fra le mani, ma nel dubbio di fargli più male l'appoggiò nuovamente al muro, lasciandola piegare a poco a poco sulla spalla destra.
La bestia sono io, contessa; le bigotte, che ho conosciute, m'imbrogliano sempre la bella conoscenza che ho di voi. Io non andrei, disse Prinetti: non so il perchè, ma fate a modo mio, non andate. Se Bice, che ci ama, vuol restar sola, significa che nessuno di noi può nulla per lei.
Fu la più grande amarezza della sua nuova esistenza, poi l'amicizia della contessa Ginevra lo consolò. De Nittis e Prinetti, scapoli, sulla cinquantina, gi
Dapprincipio il preferito era stato Prinetti coi racconti d'Africa, nei quali sapeva insinuare quasi tutte le scienze naturali. La sua fantasia sembrava riaccendersi alla rovente immensit
Avete voluto avvertirmi per precauzione? aggiunse sorridendo per nascondere la malinconia, nella quale la novella lo aveva gettato: andiamo a vederli. Dopo tanto tempo quella fu la prima serata deliziosa: Bice si era ritirata improvvisamente nella propria camera per scrivere al suo amico Prinetti, e coprire nuovamente Rosa di baci.
Altri dolorosi avvenimenti avevano dispersi i pochi amici di quel salotto. Prinetti aveva dovuto tornare a Bazzano come tutore dei nipoti dopo la morte improvvisa della loro madre e la fuga del padrigno, che l'aveva poco prima abbandonata, vuotandole la casa: ma vi rimanevano tre figli, due maschi e una bambina, il maggiore dei quali non toccava ancora i quindici anni. Prinetti, che si era gi
No, l'interruppe Prinetti, Bice non vorr
Giorgi e Prinetti le vennero vicino, il dottore aveva socchiuso gli occhi. Giorgi fu il primo a parlare, ma quella sera sembrava quasi ammalato. La sua voce stridula aveva tratto tratto certi suoni profondi, che rendevano più tristi le sue parole. Avete voluto essere sola? le chiese. Bice gli rispose di no cogli occhi; egli fece uno sforzo per rattenere una confessione dolorosa.
Mi avete pur detto che il sole laggiù è un incendio. Ma la sua faccia stessa si scomponeva. Prendete, Giorgi, disse vivamente, gettandogli una matassina intorno alle palme congiunte. La serata diventava sempre più triste, il dottore andò via presto, poco dopo anche Giorgi e Prinetti lo seguirono.
In quell'anno ritornò il viaggiatore Prinetti dopo un soggiorno di quasi trent'anni nell'Africa centrale, ed avendo conosciuto la contessa in una gita, fu da lei invitato alla villa per divertire Bice coi propri racconti meravigliosi. Allora egli non era così grasso; aveva il viso adusto e solcato da sofferenze di ogni sorta, sebbene respirasse quella calma degli animi forti, che avendo toccato il fondo della vita ne ritornano consolati della sua inevitabile tragedia. A Bazzano la sua piccola famiglia, dalla quale aveva dovuto fuggire d'un colpo, non esisteva quasi più. Era partito con mille franchi, e non era tornato che con poche migliaia di lire, frutto di una magnifica collezione di farfalle venduta a due ricchi inglesi di Porto Said: ma una improvvisa agiatezza lo attendeva nella vecchia casa. Il padre, morto tardi e solo, dopo aver dato met
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