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Aggiornato: 19 giugno 2025


A quell'epoca, gli artisti si prendevano delle strane licenze, e il governo, purchè non si trattasse di licenze politiche, si mostrava tollerantissimo.

Prendevano quelli che capitavano loro alle mani, senza guardare e senza commuoversi. Chi non rispondeva sollecitamente alle domande, veniva lasciato col pranzo in mano. Ogni donna era obbligata a dire, in fretta e in furia, nome e cognome del detenuto, il numero della cella, se il padre e la madre erano morti o vivi. Cella 89, Giuseppe Agesilao, del fu Pietro e della vivente Teresa Baragni.

Egli m'ama. Lo conobbi singolarmente in un ospedale di bambini, una casa tutta candida di marmi e di sorrisi infantili. Nella chiesetta serena pregavano dame, signori, fanciulli: due bambini prendevano la prima comunione. Lui aveva chinato il capo. Non so se pregasse: ma guardandolo fiso, vidi bene che le sue labbra si agitavano. La sua testa bionda e serafica, in quell'atto riverente, acquistava soavit

Ma più spesso aveva maniche svolazzanti, ed allora sentivo un gomito fresco e liscio, e non sapevo staccarmene, e mi prendevano vertigini pel dispetto di non poterci arrivare che colla punta delle dita. Ed allora Fulvia spaventata si voltava, poi alla sua volta portava dietro la mano destra per accertarsi che non aveva una bestia sul gomito. Sono certo che pensava ad una bestia, ed aveva paura.

Il professore e sua moglie a quei preparativi prendevano il massimo interesse. Loreta, ricordevole sempre del tempo passato come maestra in istituti di quel genere, si compiaceva di cooperare anche da parte sua con qualche consiglio. E fu lei stessa che, attendendosi la maestra gi

Sotto un albero in faccia alla casa c'era una tavola apparecchiata, e vi prendevano il la Lepre-marzolina e il Cappellaio: un Ghiro che dormiva profondamente stava fra loro, ed essi se ne servivano come se fosse un guanciale, appoggiando i gomiti su lui e discorrendo sopra il suo capo. "Che disturbo pel Ghiro," pensò Alice, "ma siccome dorme, m'immagino che non ci far

Le prove vengono riprese; fra il male ed il bene si giunge alla fine, si spengono i lumi, e ciascuno se ne va pe' fatti suoi, pronosticando per l'indomani uno di quei fiaschi colossali che al teatro Carcano, segnatamente a quell'epoca, prendevano le proporzioni di un tumulto popolare .

«Un giorno, nel 1834, un uomo mi venne innanzi richiedendomi d'ajuto fraterno. Era un proscritto, proscritto da vent'anni, e aveva bevuto a lenti sorsi tutto quanto il calice amaro che l'esilio versa sui poveri e soli. L'avevano sospinto da Berna a Ginevra, da Ginevra in Francia. La Francia lo aveva respinto, perch'ei mancava di carte regolari. Avea ricorso il paese a piedi e trovato un rifugio in Berna dove alcuni Italiani prendevano cura di lui. Fu riconsegnato ai gendarmi e respinto su Ginevra. L

Or mentre in mezzo al campo de’ suoi che prendevano posa era assorto in questi pensieri, fu scosso e richiamato dal ritorno dei militi che gi

Se ciò è disse Lindo mentalmente io mi sarei ingannato per la quale. Ma, siccome la rappresentazione del quarto quadro continuava, egli si rassegnò alla sua parte, dimenticando le cose profane e la moglie. Le cose prendevano una cattiva piega. Sia Giuda che San Pietro e la Madonna parevano stanchi, davano al proprio dialogo il calore, l'animo, lo slancio delle altre volte.

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