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Aggiornato: 6 giugno 2025
Il brav'uomo che era quel portinaio, soggiunge l'arcivescovo. In un mese che passai a Cluny mi fece cotto quarantadue volte. Ne abbiamo fatto un santo dell'ordine, sclama l'abate, e Dio l'ha nel suo seno. Poi continua: » Il priore infatti arrivò la sera, ma infermo. Il primo suo pensiero fu di andare a ringraziare s. Benedetto del prospero esito della sua spedizione, poi di cercare il letto.
Tu sei giovane. Non trovo da lavorare. Mi respingono. Sono nuda, peggio ancora, sono in cenci. Don Diego riflettè. Era alla sua porta. La strada era deserta. L'ora avanzata. La casa scura e senza portinaio. Egli aveva del denaro addosso. Doveva restare a casa e scrivere, se non poteva romper gl'impegni....
Il mio portinaio mi porta su una intimazione del mio uffizio onde mi renda quivi alle dieci e mezzo per discutervi, se il comune di Monmilone ha il dritto di riunirsi al comune di Monmiletto.
Soltanto la signora Cavalletti mentre ricopriva colla cenere quel simulacro di fuoco, diceva: «Se ci fossero gli alari!...» Una mattina il maestro, nell'uscir di casa, vide dal portinaio due alari di ferro. Era la fine dell'anno, l'epoca dei pagamenti, ed il borsellino del maestro non era del tutto a secco.
Passò qualche ora prima che la gioia, eccitata in lei dal racconto di Bernardino, le permettesse di giudicare con precisione dei pericoli che minacciavano ancora la zia e lei stessa. Quando la sua agitazione si calmò, riflettè che la zia era prigioniera d'un uomo, il quale poteva sacrificarla alla vendetta o all'avarizia sua. Allorchè pensava all'atroce fisonomia del portinaio, credeva che il suo decreto di morte fosse gi
Ed è questo tutto ciò che trovi da dirmi?! Non altro per ora. Ma che donna sei? Che malvagia, che ignobile creatura ha dunque assunto il mio nome? NICOLETTA fiera, sdegnosa. Ti prego! Avevi la grande notizia da darmi: che mi hai spiata, che hai comperato un portinaio o un servo.... Me l'hai data. Ti sei cavato questo gusto abbietto e crudele. Sta bene. Ora basta. E non m'insultare.
E non ostante, una mattina, mi trovai senza avvedermene nel cortile della casa N.° 20 di via Clichy, in faccia al finestrino del portinaio, e sentii con un certo stupore, come se parlasse un altro, la mia voce che diceva: Sta qui Vittor Hugo? Ero ben certo che stava l
Passando innanzi al portone, vide scritto al di sopra del finestruolo le classiche parole: parlate al portinaio, ed avvisò che niuno poteva dirgliene di più, e di più preciso, che il portiere. Entrò adunque nel camerino in cui stava, come di solito, la madre di Giacomo.
La casa dello zio Bortolo era fuori di porta; d'un piano solo ma bellina assai, tutta tinta di sangue sieroso, ma con le persiane di un rosso vivo, che pareva sangue arterioso; vi abitava la famiglia del macellaio soltanto e perciò, non vi essendo portinaio, per farsi aprire, bisognava toccare il bottone del campanello.
Portinaio Apritele gli occhi voi. Angiolina Non c’è come persuaderla. Se le parlo, non mi d
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