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Aggiornato: 4 giugno 2025


E messisi a picchiare con garbo, a bisbigliare di semi e di figure, e delle mille scioccherie di cui si parla giocando, fecero che alfine il frate si riscosse. Alzò la testa.... udiva...., e non vedeva nessuno. Si fregò gli occhi col dorso della mano, ma venne a dir niente...: tornò a fregarseli.... buio.

Altre persone sopraggiungono; i contadini col cadavere stanno per arrivare: bisogna affrettarsi. Finalmente il vecchio si decide a picchiare all'uscio. Dietro i vetri si vede costui nell'interno; si scorgono i gesti delle persone, il precipitarsi di esse verso l'uscio... e cala la tela! Ah, c'è l'Ibsen che pensa per lui e per gli altri!

Parecchie, guidate dall’istinto, andarono dopo sei o sette ore di cammino, a picchiare agli usci delle stalle savoiarde; altre giunte alle basse regioni dove non era neve, si fermarono nei pascoli in attesa.

E si vedono quei disgraziati, così ridotti, bere ancora a gorgate quel liquore tremendo, stramazzare come gente fulminata, picchiare sconciamente il capo nei muri e nei tavoli, e insanguinarsi il viso; e i presenti assistere alla scena ridendo.

Se è proprio destinato che la miseria debba picchiare alla nostra porta, pazienza.... Vogliamoci bene almeno noi che siamo rimasti al mondo, viviamo l'uno per l'altro, e tutte le privazioni ci parranno lievi.... Credilo pure, la vita che fai non può darti alcuno soddisfazione, non può che rovinare la tua salute. Quest'era l'argomento che poteva colpire di più un uomo come Leonardo.

Avevo da una parte una monaca, dall'altra un ragazzo, davanti una contadina, e per tutto il tragitto non feci che picchiar capate su quelle tre vittime, col monotono va e vieni del battaglio d'una campana. La monaca, poveretta, si lasciava picchiare e taceva, forse in espiazione dei suoi peccati di pensiero; ma il ragazzo e la contadina brontolavano di tratto in tratto: Es una barbaridad!

Padre Domenico mi sconforta dal farmi Francescano. Mentre io andava di tal guisa fantasticando, udii picchiare sommessamente alla porta. Era un frate, vecchio, dall'occhio vivace, dal sorriso melanconico e dolce. Si avanzò di alcuni passi, indi chiuse la porta con cautela, dopo aver spiato nel corridojo se qualche importuno lo avesse seguito.

Vedendo come quel rintocco non lo scuotesse, io fermai in mente che Raimondo era distratto. Il domani alcune occupazioni mi tennero lontano da casa. Quando vi ritornai seppi che Raimondo non era stato a far ricerca di me. Se non che non era ancora l'alba del giorno successivo, che io udii picchiare all'uscio della mia camera; era lui. Mi proponeva una passeggiata all'aria aperta accettai.

Ma nel medesimo tempo, ella provava per la prima volta in vita sua un bisogno strano di gridare, di strepitare, di picchiare i suoi pugni pesanti su qualcheduno, di sfogarsi in qualche maniera. Quasi senza sapere, per una ispirazione improvvisa le vennero sul labbro alcune strofe del Canto dei lavoratori, che certi giovinotti avevano sentito a Pavia e subito imparato, e insegnato agli altri.

Andò dunque a picchiare a quella casa, poco discosta dalla casa paterna. Nessuno rispondeva. Prese un sasso sulla strada e si mise a picchiare più forte, ma si facevano ancora aspettare. Finalmente udì che si apriva un balcone, al primo piano, vide comparire un lumicino, e la vecchia fantesca, che gli domandò in aria diffidente e sospettosa:

Parola Del Giorno

s'alceste

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