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Aggiornato: 9 giugno 2025


E trasse fuori, appuntandone le sei canne giranti di acciaio al petto del Guercio, una di quelle rivoltine inglesi che paiono fatte per capire nel pugno.

Non men grave la berlina, che variava in ragione dei delitti, delle giurisdizioni e del capriccio del giudice. Ordinariamente però il boia conduceva a mano la mula e di tanto in tanto chiamava il pubblico con isquilli stridenti di tromba. I birri gli davano braccio forte, e dove un tempo, per la divisa comune, si confondevano con gli artigiani, dal 1774 destavano un senso di timore con quel giamberghino rosso, e quella loro giamberga turchina, sul cui petto splendeva minacciosa l’aquila inargentata. Un lordone, ossia uno della nazione lombarda, di S. Orsola, veniva condotto in giro sopra un asino per mercimonio di moneta spicciola, e portava legato al collo un sacco di cosiffatta moneta . Ma egli era più fortunato di quel cancello (vetturale), a cui per essere andato a cavallo in citt

E con una spinta gagliarda lo sbalestrò contro la parete. Poi, incrociando le braccia sul petto, ripetè: In ginocchio, mascalzone! In ginocchio! Io? gridò il Ceretti, a cui la recuperata libert

La viscontessa era caduta sul divano, con la testa sul petto, ansimante. «Perdono!.... Perdono!... hai ragione... è colpa anche mia... è stato mio padre... oh!...» Come un singhiozzo le aveva lacerata la gola, Massimiliana era caduta quasi in ginocchio dinnanzi a lei, brancicandola: «Sei tu che devi perdonarmi.... Povera donna! non ti accusare... Che colpa è la tua?.. Sono stata troppo vivace; perdonami...» Allora la viscontessa aveva rotto in pianto. Era un nodo che aveva nel petto, da anni: vederla soffrire in silenzio, senza poter far nulla... e mai un lamento... mai un rimprovero... come una martire... «Oh, Maxette!... povera, povera!...» «Basta!.. tranquillati!..» interrompeva Massimiliana; «buon Dio, basta!.. Vedi: anch'io sono tranquilla... Ma lasciami andare... è giorno chiaro, c'è gi

Un tremito passò fugacemente sulla bocca del professore. Poi, lasciandosi cadere, affaticato, sur una seggiola, mentre Loreta, ritta dinanzi a lui attendeva, nel mezzo della camera, colle mani serrate contro il petto: E dunque.... cominciò. Che cosa debbo dirti che tu non sappia, che tu non abbia gi

Gisulfo resta saldo sul cavallo: animosamente si tira dal petto il mozzicone, e riprende la lancia che il suo scudiero gli presenta. Novella lancia è data altresì ad Alfano, ed ai loro posti ricollocansi.

Pensa a la nostra Fe': caro e diletto Sempre fu vostro imperio a nostre schiere; Ed or non ci pentiam: tranne dal petto Alta necessit

Egli precipitossi come un forsennato, come un delirante, su Fathma, se la strinse furiosamente al petto togliendole il respiro, tanta era la violenza di quell'amplesso e tempestandola di ardenti baci.

E ripetendo la parola, Damiano si recava ripetutamente l’indice al petto. La bella selvaggia fece prontamente un cenno affermativo.

Con le palme dietro il dorso e la testa curva sul petto, egli tradiva, nel guardo, nel portamento, nel gesto, una insolita apprensione. O che Petronilla calcolasse di ritornare al presbiterio? e se ciò accadesse? la miseria, il bisogno l'avevano dunque piegata? ora che non si potrebbe più concludere nulla?

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