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Aggiornato: 12 giugno 2025


Sopraggiunta la lunga e fatale guerra di Candia, questa diede agio alle altre nazioni di dilatare ed assorbire quasi interamente il commercio persiano, al quale aveano atteso Leone X, il cardinale Richelieu, il duca Federigo d'Holstein, le provincie unite, e gli zar di Moscovia. E succeduta la pace, ripigliarono i Veneziani con difficolt

Il re mandò per lui immediatamente la mattina appresso; laonde fu condotto alla sua presenza così male in arnese, che «quanto avea in dosso non potea valere due ducati». Fu accolto assai cortesemente dal persiano, che gli promise soddisfazione, e compenso del danno patito .

Quindi, mostrato un panno di velluto, colle figure di Cristo e di Maria tessute in oro, lungo 7 braccia: «E questo, disse il persiano, il re manda perchè sia presentato alla chiesa di S. Marco». Furono inoltre spiegate sei vesti in pezza, cioè tre di seta tessute in oro, e tre altre di seta leggiera a varii colori.

Quando sul popolo errante nel deserto, la vendetta Divina aveva decretato l’abbandono e la morte, solo Mosè bastò a disarmarne la collera. E i giusti, cari a Dio in vita, gli sono doppiamente cari in morte. L’empio impero persiano volle un giorno scoprire il sepolcro del grande Legislatore.

Il serenissimo principe assicurò l'oratore persiano, che la repubblica teneva in gran conto la perfetta corrispondenza col suo re, cui augurava ogni prosperit

Il console nella Soria Giovanni Francesco Sagredo, raccomandava questo oratore persiano al veneto senato, in contemplazione della potenza acquistata dallo sh

L'oratore persiano, nel suo ritorno alla patria, trovò accesa la guerra fra il suo re e gl'Ottomani, sicchè arrivato nella Siria gli furono sequestrati tutti gli oggetti che portava seco, parte dei quali poterono essere posti in salvo dal console di Venezia, e parte in questa stessa citt

Questa portava le istruzioni particolari, nel caso che ad onta degli sforzi del veneto oratore, per animarlo alla guerra, il re persiano inclinato avesse alla pace: «Essere intenzione della repubblica di non venire mai a pace col Turco, se non qualora quegli acconsenta di rinunciare in favore della Persia tutta l'Anatolia che è viscere della sua potenza, e le terre al di l

Quivi si incontrarono i due eserciti, ed azzuffatisi vigorosamente, prevalse il persiano. Il sopraggiungere della notte però impedì, che la vittoria di Uzunhasan riescisse decisiva e finale.

In Aleppo 2 settembre 1609. Presentata nel collegio il 22 gennaio 1610 da chogia Seffer colle lettere del re persiano. Esp. Principi, Filza 18. 1609 30 gennaio.

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