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Aggiornato: 19 luglio 2025
E questo è quel sonno, dal quale ne richiama san Paolo, dicendo: «Hora est iam nos de somno surgere». E questo sonno può essere temporale e può esser perpetuo.
Era piccolo, tarchiato, con una grossa testa, un naso rigonfio e rossastro, in mezzo a un faccione, esilarato da un largo e perpetuo sorriso: nella fisonomia aperta si leggeva una grande astuzia, temperata da una sincera bonomia.
L'estrema pallidezza del volto, che forse al cavadenti era apparsa un po' lugubre, rendevala ai miei occhi più interessante. L'ebbi appena veduta e tosto ringraziai il buon Francescano d'avermi fatto rinunziare alle mie idee di perpetuo celibato. Il demonio aveva ottenuta piena vittoria. Io non osava parlare. Che dirle?
Ombra incompresa, ignota Correrò questi lidi, infin ch'io piombi, Fulminato Titano, A divorar ne l'ombre il mio dolore? Ne l'ombre io tornerò? Quest'infinita Luce, che il mio pensier valica e pasce, Questo perpetuo fluttuär di cose, Quest' impeto di vita Non son mio regno e vita mia?
F ece l'alto fattor, sopra le stelle E giú nel piú profundo de la terra, D ue stanze, l'una detta eterna pace, E l'altra, di perpetuo foco mare. R inchiuso entro la terra, a l'ombre, è il foco; A l'alme, gioia eterna su nel cielo. Fe' Dio l'uomo di terra, che 'n le stelle avesse pace; ma chi nacque in mare trallo dal cielo in sempiterno foco.
Che se per sorte il principe volesse ripigliarsi quella moneta inferiore e restituirla di nuovo alla prima proporzione e valuta, farebbe un atto di giustizia col restituire quel guadagno che avesse fatto nelle prime; e forse la spesa, che ora ci volesse, non gli sarebbe inutile, liberandosi in tal modo dal pregiudizio che ne averebbono ricevuto in perpetuo le sue rendite.
E perciò dice l'autore che egli andò «sensibilmente». De' quali ciascun fu da molto, e ciascun si potrebbe dire essere stato fondatore della imperial dignitá; percioché, quantunque Cesare non fosse imperadore, egli fu dettatore perpetuo, e fu il primo, dopo i re cacciati di Roma, il quale recò nelle sue mani violentemente tutto il governo della republica.
Dicea quel di Bellanda: Amico Orlando, quest'occhio cieco, questo monco braccio, quest'incurabil ernia raccomando, e il mendicume, mio perpetuo laccio. Se tu sapessi com'io vo passando i giorni, e tu vedessi il mio primaccio, le sedie, il desco e la cucina mia, perdio! morresti di malinconia. Legna non ho per cuocer le minestre: son arsi le architravi e le cornici.
Con questo colpo di stato anche i grandi dovevano passare sotto le forche caudine dei piccoli. Gli stessi Meli e Scimonelli non avrebbero potuto sottrarvisi. Meli, Presidente perpetuo, ne sorrise; altri vi si acconciarono. Gli screzî, gi
Hai voluto pagar, o invittissima donna, la colpa delle mie sciocchezze con la tua morte: il che ha dato a questo core un perpetuo tormento, a questi occhi perpetue lacrime; anzi mi ucciderò con le mie mani, ché veramente mi conosco indegno di piú vivere, infame mostro, senza anima e senza core!
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