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Ve l'aveva lasciata con suo figlio e colla fidata governante, ingiungendo a questa di vegliare sulla sorella del duca continuamente, dicendole che soffriva di convulsioni ed era necessario non perderla di vista; aggiunse facesse in modo ch'ella non s'avvedesse di una tale sorveglianza poichè se ne sarebbe atterrita.

M’affatica e m’affanna, come se per non perderla io dovessi compirla e non sapessi in che modo. Mortella. Tanto l’ami? Ella si lascia cadere su i cuscini, senza abbandonare la mano; ed egli le si siede ai piedi. Ella lo interroga con un’ansia mal frenata. Dimmi. Bandino. L’amo, sorellina, ma anche te molto. Mortella. Non potresti vivere senza di lei? Dimmi. Bandino. Sei gelosa? Mortella.

Mi domando, alle volte, con terrore, come potrei vivere senza di lei. Raimondo, se dovessi perderla, ne morirei. Lo credi? Talvolta, questo pensiero mi d

Ché chi non appetisce la signoria o la prelazione, non temono di perderla, ma riprendono virilmente; ché chi non si sente ripresa la coscienzia da la colpa, non teme. E però non era tenebrosa questa margarita negli unti e cristi miei, de' quali Io t'ho narrato; anco era lucida, ed erano abbracciatori della povertá voluntaria e cercavano la viltá con umilitá profonda.

Comunque sia, aggiunse il Sangonetto a mo' di correzione, pensa che la era una bambina, o giù di . Ma più tardi, ti ha ella mai incuorato a sperare? Che ne so io? Si può egli mai dir d'una donna, anche alla vigilia di farla tua, o di perderla per sempre, ch'ella t'abbia incuorato ad amarla?

Forse temeva che il signor Vérod, come tutti gli uomini, non dovesse alla lunga trattarla con la delicatezza dei primi tempi? Non credo. Il signor Vérod è tanto buono! Forse temeva, ; ma... Di che cosa? Di stessa. Allora, se ella aveva questa simpatia, e se il vostro padrone se ne accorse come voi, credete che egli divenisse migliore con lei per paura di perderla, per gelosia del Vérod?

Nella medesima maniera si giustificano le diffidenze non mai troppe, e i timori plausibili contro la parte repubblicana; si spiegano le mirabili fortune della impresa, che dicono perduta per colpa, e arebbono a dire, per senno del Re, il quale aombrava meritamente della repubblica troppo più che dell'Austria, perchè con questa poteva guadagnare terra, alla più trista non perderla, con quella perdeva tutto di certo .

E si assise dinanzi alla tavola, appoggiò il capo ad una mano e rimase immobile. Il duca era un po' spaventato. La duchessa era profondamente triste, ma risoluta. «Ho timore faccia davvero! pensò egli. Non vorrei poi perderla!... E se fosse proprio disposta a dimenticarlo?... Ma pure di colui mi abbisogna il sangueSi accostò un poco a sua moglie, senza profferir parola.

Qui abbiamo bisogno di risolutezza, forza e coraggio per uscire da questa pericolosa situazione. Orsù, fatti animo, tutto ancora non è perduto. Che si deve fare? Se colla mia vita potessi salvarvi, potessi conservarvi viva al mio padrone, sarei pronto a perderla, ma pur troppo non giover

Facendo il mio esame di coscienza come un moribondo, trovavo dapprima che avrei potuto impiegare meglio il tempo, e forse se non avessi incominciato a vivere con una chimera, ora non arrischierei di morire per una imprudenza. Poi, scendendo sempre più profondamente nella mia anima, vi trovava dei misteri... sentivo che la gioventù, l'amore della vita, malgrado i disinganni e i dolori, mi tenevano ancora avvinghiato alla terra. La vita mi appariva sotto un nuovo aspetto al momento di perderla; e mi pareva che non fosse tanto atroce, da lasciarla per sempre senza rimpianto. Era forse vilt