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Aggiornato: 24 luglio 2025
Non era cosa nuova che due amanti si dessero la morte, ma sarebbe stata nuova che tre morissero per un solo amore: se non che il medico antico e saggio essendo venuto in sospetti si recò dal barone allorché questi, partita la dama, stava per compiere il suo divisamento, e a tempo poté accertarlo che non gi
Tutti i congiunti di Gioconda Dobelli eran della partita: gente semplice e onesta, piccoli impiegati, capi-fabbrica, sarti, modiste, commessi, merciai.
L'ambasciatore d'Inghilterra e l'ambasciatore di Prussia che gustavano anche essi considerevolmente una partita di whist non dimandavano meglio che cedere all'invito del principe di Lavandall, il quale, per divertire i suoi ospiti, andava incontro alle loro inclinazioni.
Ah, tu vuoi l'amor facile? Il mio è a prezzo d'un sacrifizio. Guadagnalo. Fulvia, te ne scongiuro.... Non una parola di più! Dimmi, almeno.... Mi ami tu? No! Ah! fermati, Fulvia!... Partita! Che farò io? Austerit
In quella, da un tavoliere intorno al quale stavano osservando una dozzina di soldati, sorse quel grido che, di solito, accompagna il fine ansiosamente aspettato di una partita di giuoco.
Sì, come parente di Gian Aloise; rispose il Fiesco, ridendo. L'ho ben capito io, il suo giuoco. Gian Aloise è un gran signore, ha voce in capitolo laggiù, ed anche più verso qua, nei consigli del re Cristianissimo. Mostrarsi cortese ai Fieschi era un bell'accorgimento, ed assai naturalmente suggerito al re Cattolico, che correva il rischio di perdere la corona di Castiglia e Leone, se il re Cristianissimo non concedeva la sua amicizia a lui, ma in quella vece a Filippo d'Austria e alla consorte Giovanna. E chi sa? forse ancor oggi Ferdinando può credere la partita non del tutto perduta, ed un Fiesco esser buono ancora a qualche cosa. Vedremo, vedremo; soggiunse il conte, che pareva riscaldarsi al giuoco anche lui. Certo, se la parola di un uomo può servire a vincerne un altro, io dirò quella parola. Ma in verit
Il controllo! Oh! Oh! Che controllo? Vannucci Ma sì. Devono essere dodici teste e dodici «riverisco». Conto giusto. Don Paolo E allora me ne vado. Se manca qualche testa, sto fresco. Arrivederci ...direttore! Ma torno più tardi per la partita, eh? Vannucci Sì, sì, don Paolo. Arrivederci, arrivederci. Don Paolo Don Paolo! Don Paolo!... Vannucci Che pazienza! VANNUCCI e le ALUNNE. Prima alunna
Volger conviemmi il bel ragionamento al Tartaro, che spinto il suo rivale, quella bellezza si godea contento, a cui non resta in tutta Europa uguale, poscia che se n'è Angelica partita, e la casta Issabella al ciel salita. 18 De la sentenza Mandricardo altiero, ch'in suo favor la bella donna diede, non può fruir tutto il diletto intero; che contra lui son altre liti in piede.
66 Da Mandricardo fu Ruggier percosso nel punto ch'egli a lui tolse la vita; tal ch'un cerchio di ferro, anco che grosso, e una cuffia d'acciar ne fu partita. Durindana tagliò cotenna ed osso, e nel capo a Ruggiero entrò due dita. Ruggier stordito in terra si riversa, e di sangue un ruscel dal capo versa.
Erano i mesi dello sconforto: poi ritornava da capo, e avrebbe vinta la partita, son certo, se la morte non avesse voluto vincere prima di lui.
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