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Aggiornato: 17 luglio 2025
No, non è inutile, proruppe il giovane. quando tu mi ami.... Ma se oggi non potessi parlarle? osservò la donna, risentendo, al solo pensiero di quel colloquio, battere dolorosamente il cuore. Se vorrai, potrai parlarle.... E per ciò.... Sta bene, concluse Emilia. Ti prometto anche questo.
E dopo un mese di torture inaudite, non trovando forse di averlo reso abbastanza infelice, la giovine si prendeva giuoco del suo dolore, con quella lettera enigmatica, insultante. Ricacciò con forza le lacrime e risoluto si alzò. Non credeva alle parole di lei: era un tranello. Voleva vederla per l'ultima volta, parlarle, esigere una spiegazione.
Partì subito con un ragazzo che le portava uno sgabello, un ombrello e un album. Il cameriere mi disse che andava a dipingere e che il ragazzo doveva accompagnarla alla chiesa di S. Nazaro. Ero ben risoluto, comunque lei l'intendesse, di parlarle; mezz'ora dopo mi avviai alla volta di S. Nazaro.
Il dì dopo, il conte pranzò in casa Montoni; era straordinariamente allegro. Emilia osservò nelle sue maniere con lei un'aria di fiducia e di gioia che non aveva mai avuta; si provò a reprimerlo raddoppiando la consueta freddezza, ma non le riuscì. Egli parve cercar l'occasione di parlarle senza testimoni, ma Emilia non volle mai aderire ad ascoltar cose che non si potessero dire a voce alta. Verso sera, il signor Montoni e tutta la societ
E rivolto a Roccaforte, dopo aver congedato con un saluto il capo macchinista: No, vede: è troppo tardi. Correremmo rischio di perdere anche lei. Speriamo che torni con l'attendente. Un sott'ufficiale gli si presentò: Il signor comandante ha bisogno di parlarle. Carleoni era ancora alla scrivania, dove aveva studiato le rotte e decifrato l'espresso.
Troppo tardi il suo biglietto era giunto nelle mani della Teresa, troppo tardi per ricompor l'equilibrio nella mente sconvolta, e per ritrarla dal passo disperato.... E perchè, iersera, venendo da lei, non aveva egli insistito per entrar nella camera, per svegliarla, s'ella dormiva, per parlarle a ogni costo?... Un amante giovine non avrebbe esitato.... Oh triste, triste la saviezza dei vecchi!
Sua zia mi manda qui per parlarle di affari!... Se ha la cortesia di ricevermi, mi sbrigherò presto. Devo tosto ripartire per Milano. Disse senza badare allo Svarzi, come non fosse stato lì. Lasciò passare la fanciulla, che entrò in casa tutta pallida e agitatissima, e la seguì.
Se intanto avesse potuto sedere accanto alla Contessa, benedetto il pezzo a quattro mani che gli avrebbe permesso di parlarle piano. Ma i posti erano occupati a destra ed a sinistra. Bisognò sentire, assaporare, lodare il «tremulo» perfettamente eseguito con tanta agilit
E risero, come avrebbe riso Elena, sulle rive del patrio Eurota, se il dottor Fausto, scambio di parlarle il linguaggio eterno dell'amore, si fosse fermato a descriverle certe fogge d'allora, verbigrazia quel cartoccio da confetti che portavano sul cocuzzolo le donne tedesche del Quattrocento.
Poi, cominciò a parlarle sommessamente di quell'immenso dolore ch'ella non sapeva esprimere. Fuori la folla continuava a strepitare. Ma il parroco non vi badava: erano per la maggior parte donne e ragazzi; non potevano durar molto.
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