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Aggiornato: 15 giugno 2025
Le danze erano cominciate da qualche tempo, e noi, sorpassando alcuni salotti di danzanti, ci arresteremo un momento in una stanza parata di damasco celeste, dove, vicino ad un caminetto sul quale ardono legna odorose, sta un tavolino attorno a cui giuocano la signora Guglielmi, un uffiziale, un finanziere ed una mascherina elegante in dominò bianco sul cui cappuccio vedesi accuratamente cucita una camelia rossa uguale a quella che mirammo nel gabinetto privato di Rosina.
Voi stesso. È impossibile entrare in questa casa senza indovinare nel suo padrone un uomo amante dello studio e del raccoglimento. Questo ambiente così quieto, così intimo, non può mentire. Questi libri non hanno l'aria di fare inutile parata di sè. Non cercate di ingannarmi. A che pro? Se sapeste quanto siete cresciuto nel mio concetto dacchè sono entrata qui dentro! Perfino la vostra finzione mondana mi piace, essa mi prova una timida diffidenza verso gli indifferenti; si vede che non volete mostrare al mondo vano, la seriet
Certo, è toccato alla guancia, tra l'occhio e l'orecchio destro, e il sangue gli spiccia da uno strappo che mi pare assai lungo. Vorrei fermarmi, e faccio intanto un gesto d'angoscia. Niente, niente; grida egli, che ha capito a volo. È una graffiatura. Questi bastoni son troppo sottili, cedono troppo, e la parata non serve sempre a sviare la botta. La grandinata ripiglia, e spesseggia.
La carrozza di monsignore Pagni si fermò in Piazza del Popolo innanzi alla caserma dei gendarmi papali. La guardia uscì fuori; si schierò in parata; furono presentate le armi al prelato; e gli ufficiali scesero ad incontrarlo.
Disse Marfisa: Altro non vo' sapere; e basta mio fratello e mia cognata abbian di questo nodo dispiacere, fa ragion che la scritta sia firmata. Fosse lo sposo un magnano, un barbiere, dico per via di dire, io son parata; se fosse il diavol, non avrò paura: vo' che facciamo tosto la scrittura.
Mattia Corvino era entrato nel gabinetto di lettura di Aldo Rubieri. Lo scultore infatti non aveva soltanto uno studio, ma anche uno scrittoio. In faccia a qualche suo collega scapigliato Aldo aveva un gran torto quello di non odiare la coltura e la letteratura. La stanzina parata di rosso conteneva una bella libreria tutta piena di libri d'arte, di romanzi, e di poesie.
Ma il signor Omobono che, vedendo la mala parata per il maestro di scherma, andava cercando fra sè come potesse raddrizzar la cosa e farla riuscire al proprio intento, udito ch'ebbe appena quel: Ferma! all'assassino! Ferma, ferma! gridò anch'esso con una voce da squarciarsi la gola: La guardia! La guardia!...
I nostri ospiti erano una famiglia di formalisti, dalle virtù e dai sentimenti di parata. Si guardarono l'un l'altro inorriditi. Fulvia non se ne avvide. E ricadde nelle sue preoccupazioni. Allora io volli parlare, scherzare, far dello spirito, per divergere i pensieri di quei pedanti dalla parola avventata di Fulvia.
Rosina. Il caprone entrò con Bruto. La sua venuta produsse un effetto magico su i nostri personaggi. L'oste si drizzò come un soldato in parata, si levò il berretto di testa e non ardiva parlare.
Sì, forse con lui, con lo zio, nauseata di quella morale tutta di convenzione, la Teresa poteva aver ceduto ad un impeto subitaneo, aver risposto con l'alterezza di chi crede il suo fallo meno spregevole di certe virtù di parata.
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