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Aggiornato: 4 giugno 2025


La viscontessa era caduta sul divano, con la testa sul petto, ansimante. «Perdono!.... Perdono!... hai ragione... è colpa anche mia... è stato mio padre... oh!...» Come un singhiozzo le aveva lacerata la gola, Massimiliana era caduta quasi in ginocchio dinnanzi a lei, brancicandola: «Sei tu che devi perdonarmi.... Povera donna! non ti accusare... Che colpa è la tua?.. Sono stata troppo vivace; perdonami...» Allora la viscontessa aveva rotto in pianto. Era un nodo che aveva nel petto, da anni: vederla soffrire in silenzio, senza poter far nulla... e mai un lamento... mai un rimprovero... come una martire... «Oh, Maxette!... povera, povera!...» «Basta!.. tranquillati!..» interrompeva Massimiliana; «buon Dio, basta!.. Vedi: anch'io sono tranquilla... Ma lasciami andare... è giorno chiaro, c'è gi

Oh, perdono... perdono... mormorò egli, nascondendo la fronte nelle pieghe della veste di lei. Animo, via, interruppe Clementina; non parliamo più del passato. Voglio vedervi d'ora in poi ragionevole; a questi patti io sarò sempre quella di prima.

Noi nell'amore vogliamo il trionfo sempre, la vittoria sempre e quando non ci riesce di ottenerli il nostro cuore è così vasto che accogliamo in esso l'odio e la vendetta. Misere, misere animuccie che ci venite a parlare di perdono nello stesso modo che rechereste colle vostre piccole e bianche mani inermi un secchiolino d'acqua per spegnere un incendio!

Vi era una impercettibile intonazione di durezza nella voce che aveva pronunziate quelle parole e che, subito dopo, si era spenta. La donna aveva preso a respirare affannosamente, rovesciando un poco la testa, come in cerca d'aria. Poi, riavvicinandosi alla finestrella, nascondendosi la faccia tra le mani, mormorò rapidamente: Misericordia.... misericordia di me! Perdono, Signore, piet

Ma in quella vece si vide rimosso dal palco, senza conoscere il perchè, tratto ancora al suo fondo di torre a macerarsi un altro giorno, compassionando il giudizio veduto, e paventando la vergogna di un perdono e la gratitudine della clemenza.

si alza, e, in orgasmo, come se non parlasse più per difendersi, ma per esaltarsi. Ma se arrischiavo di perderlo questo amore? Colpire lui e perdonare lei! Ah! Tu non conosci Nicoletta. Ella è donna capace di rifiutarlo il perdono! Ella era capace di lasciarmi! RAIMONDO indignato. Oh! E tu?...

Legame annodato col nodo della superbia e con la propria reputazione, col nodo del timore servile; che, per timore di non perdere le signorie temporali, perdono la grazia e caggiono nella maggiore confusione che venire possino, essendo privati della dignitá del Sangue.

Agnese, colla voce debole debole, ringraziò ancora il signor Conte, mandò un bacio a Rosalia, e domandò perdono di «tutto» alla signora Contessa. Ma a questo punto le viscere della Portomanero si commossero in modo straordinario e finì col fare i lucciconi.

Tutto vi perdono, Federico, troppo vi devo per non farlo.... E la promessa, che da voi ora ottenni, aggiunge alla mia riconoscenza. Addio.... partite!... Quante volte gli aveva detto di partire! Ma questa fu l'ultima!... Donna Livia chiamò la governante, che con mille precauzioni accompagnò l'ufficiale alla porta, che metteva alla chiesa....

Così diceva tra il suo cuore; ma lo dissimulava, e in atti mostravasi calmo colla moglie, le dava del buono per la pace, tanto che la Rosalia ne rimase confortata, perdonò facilmente e che non perdona l'amore? e come non è ingegnoso a trovare scuse alla persona diletta? Egli lo ama certo: oh come non amare quest'angelo? l'ha baciato: e ogni giorno più lo amer

Parola Del Giorno

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