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Nello scrivere questo libro io non ebbi altro scopo, fuor di questo puramente oggettivo, e ci vorrebbe una larga dose di buona, dirò meglio, di cattiva volont

Adagio, signor mio. La prima parte, dico la preparazione del materiale, cioè la bisogna strettamente filologica, è realmente opera di carattere oggettivo; sicché, salvo imponderabili differenze, tanto vale la edizione critica d'un tedesco, quanto quella d'un francese. Ma in ciascuna ulteriore elaborazione entrano subito in folla elementi fortemente soggettivi: il gusto, il sentimento, la passione, in una parola quel complesso di doti che costituiscono il carattere specifico, vuoi d'una persona, vuoi d'una stirpe: complesso ineliminabile, senza il quale nessuna opera di pensiero sar

Generalmente la storia dei fatti religiosi si fossilizza o nell’ammirazione irragionevole di tutto, anche di ciò che non può esser ammirabile, perchè è il prodotto dell’azione disturbatrice che l’uomo vi ha esercitata, od in un’avversione non meno irragionevole anche di ciò che dev’essere rispettato, perchè è l’espressione genuina dell’irresistibile aspirazione dell’anima umana all’infinito. Quanto più in un paese è scarsa la coltura e mancante il senso critico, tanto più è prevalente questo modo esclusivo e falso di giudicare gli avvenimenti nella loro attinenza col fenomeno religioso. E, in conseguenza di questa ristrettezza di giudizio, non è più possibile lo studio oggettivo del processo di azione e reazione per cui passa lo spirito umano nei suoi successivi adattamenti alla forma religiosa. È la faccia umana del fenomeno religioso, è l’osservazione delle alterazioni che il sentimento religioso subisce nell’ambiente intellettuale e storico da cui è circondato che esercita una singolare attrattiva sullo studioso delle leggi che determinano l’evoluzione dell’uomo e della societ

²²⁸ Iulian., 296, 2 sg. Giuliano, essendo stato, fin dalla fanciullezza, perfettamente chiuso ad ogni influenza che lo potesse piegare ed aprirgli l’anima al fascino del Cristianesimo, era nelle condizioni di spirito e di pensiero necessarie per poterlo scrutare criticamente e per analizzare, da un punto di vista affatto oggettivo, gli elementi di cui si componeva, le tradizioni su cui si appoggiava. Infatti, il Cristianesimo partecipa necessariamente a quella condizione caratteristica di tutte le religioni, di essere, cioè, intangibili, perfette, provate, evidenti per chi ci crede a priori, e di sfasciarsi, come nebbia al sole, per chi le guardi senza la lente di una fede preventiva. Tutte le religioni, passate e presenti, hanno la certezza di un fatto constatato per chi le professa, e paiono addirittura assurde a chi ne sta fuori. Non c’è uomo, per quanto pieno di stesso, il quale non si senta costretto ad ammettere che, talvolta, possa aver ragione chi ha un’opinione diversa della sua. Ma non c’è Cristiano al quale possa mai passar pel capo la possibilit