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Aggiornato: 23 maggio 2025


Quel re di Leone che, ferito in battaglia, macchiò di azzurro la scimitarra del moro nemico, era un antenato dei nostri giovanetti reali. Le teste d'Elisenda e d'Estebano dovevano esser state create per portar nimbo o corona; un'aura monarchica e serafica si condensava attorno le loro fronti come una gloria, e i cieli d'oro di Zurbaran si abbozzavano vagamente dietro lo spazio in cui respiravano.

Offre da un lato questa moneta argentea, avente un diametro di m. 0,017, la imagine stante di S. Trifone coronato di nimbo il capo e tenente nella dritta la palma del martirio, nella sinistra un castello turrito e merlato; sporge questa figura nella sua parte inferiore e nella superiore fuori d'un cerchio di perline oltre cui la leggenda . COMTAS = CATARI. Il rovescio presenta S. Marco seduto, rivolto alcun poco alla destra del riguardante ed in atto di scrivere il suo Vangelo. Oltre il cerchio di perline che attornia la figura gira la epigrafe . S . MARCVS . VENETUS. Nell'esergo ha uno scudo gentilizio fra due iniziali . P e M . che indicano il nome di Pietro Morosini rettore e provveditore di Cattaro dal 1624 al 1627. Le armi sono quelle della famiglia Morosini. Se il disegno di questa moneta che ci d

E intorno a Maria tutti i dolori femminili avevano fiorito per secoli, avvolgendola come in un nimbo; ella era la confidente che ascolta, la martire che compatisce, la trionfatrice che solleva; nessun desiderio le sfuggiva sconosciuto, nessun singhiozzo le rimaneva inintelligibile. Maria, Maria!

E la gran massa dei capelli biondi, e la nuca candida col nimbo dorato dei riccioletti nascenti, e il seno rigoglioso e forte che si alzava, col vibrare della nota appassionata; e quell'odore di giovane, e quell'odore acuto di bionda, tutto lo accendeva.... anche il ricordo, l'immagine, la gelosia astiosa, tormentosa, contro quel mascalzone, quel montanaro dalle spalle quadre che la voleva sposare per forza.

Stavami, su quel punto che la terra tutta tremò, non men for di me stesso che 'l viandante, il quale mentre ch'erra cercando un tetto, perché un nimbo spesso li tona in capo, il fulmine si sferra dal ciel gridando e piantasigli appresso, ché un'alta pioppa in sua presenzia tocca e tutta in foco e fumo la dirocca. Non temer d'alcun ciel che ti minaccia, ché bella botta non mai colse augello!

Essi erano avvolti da quell'aura profumata e inebriante, sembravano circondati da quel nimbo luminoso con cui l'amore corona la gioventù e la bellezza nell'esordio della passione, il loro silenzio era di una eloquenza strascinante, un fluido magnetico passava nei loro sguardi; e quando si toccavano la mano non dubitavano più.

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