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Aggiornato: 4 giugno 2025


Così i due giovani amici erano giunti uno a diciotto, l'altro a dicianove anni, senza essersi più riveduti. Nell'inverno del 1864 Vincenzo trovò nella biblioteca del seminario, fra i libri che era permesso agli alunni di leggere: Il primato morale e civile degl'Italiani, di Gioberti.

Temo di perdere mezz'ora di tempo, a staccarmi dai libri, e perchè non vado a passeggio, in cavallerizza, mi paiono preziose le ore, e che cosa faccio? Come faccio a prepararmi una via? Per due anni ho studiato anche alla sera nell'inverno, e 5 e 6 ore di sera, oltre 7 ore di giorno e che cosa so o piuttosto che cosa ho fatto di pratico?

Incauta! Perdonatemi, ma giacchè nell'inverno tali fiori sono rarissimi, non sarebbe bene approfittarsene? Se non lo sdegnate, vel porrò io con uno spillo sul camicino. Mary....

Nell'inverno, la villa era triste e oscura, il giardino desolato; e nel vasto parco non si scorgevano che gli scheletri degli alberi sul suolo indurito. Passeggiando per quei viali affatto spogli, con a lato i cespugli regolarmente tagliati in forme ornamentali, scorgendo qua e l

Aveva molte stranezze: nell'inverno si avvoltolava fra le pellicce e nell'estate indossava certi abiti di velo che la riparavano dalle mosche più che dagli occhi. I suoi adoratori dovevano credere, o montava in collera, che vivesse soltanto di dolci, di frutta, di foglie di rosa che succhiava continuamente e di gramolate che sorbiva adagio adagio, con lunghe cannucce di paglia.

Ogni volta che Quintino, così solo nel mondo, pensava a quella bicocca, sentiva dei brividi di freddo corrergli per tutto il corpo, e quando la ricordava, prima di addormentarsi sotto un albero nell'estate, o in un fienile o sui gradini di qualche chiesa nell'inverno, egli si faceva fremendo il segno della croce.

Qualche turchiniccia falda di fumo che si solleva quetamente è il solo segnale di vita che resti in quel morto paesaggio. Il mio ospite non aveva voluto consentire ch'io partissi e, veramente, era riuscito a trattenermi senza troppa fatica. Desideravo tanto di conoscere la vita montagnola nell'inverno: non potevo augurarmi occasione migliore di soddisfare il mio capriccio.

Battuto atrocemente per il minimo motivo, e sovente messo fuori di casa di notte, anche nell'inverno coi nostri monti coperti di neve, io ero obbligato di cercarmi un ricovero nel deposito delle foglie di castagne che si raccoglievano e farmene lettiera. La mia povera madre, che mi amava teneramente, era sovente essa stessa vittima di quel mostro. E guai s'essa avesse avuto l'aria di difendermi.

Ed infatti nell'estate e nell'autunno, quando usciva al mattino, erano le sei; quando tornava a pranzo, le due pomeridiane; quando di nuovo sortiva, le quattro; quando rientrava, le otto; e nell'inverno e primavera egli usciva alle sette, ritornava alla una, ed uscendo fino alle sei, a quest'ora si rintanava.

Quanto ai monti Gúrguri, Varrone parlando dell'antica trasmigrazione dei bestiami dai pascoli di Puglia nell'inverno, a quelli dei monti nell'estate, dice che dalle amene pianure Reatine di qua e di l

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