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Aggiornato: 3 giugno 2025
Qua, qua... Anch'essa imparò a odiare la bestia. Per cinque o sei giorni ebbe la febbre indosso. Sentiva una voglia pazza di sparare come Edda Gabler colpi di pistola nei vasi delle mandorle e delle perline toste. Al contatto di Rastignac si sentiva un'altra donna, non più la droghiera di Terzano, ma un amazzone che preparava le armi per una grande battaglia. Nell'amore di Rastignac trovava, non dirò se stessa, ma l'angelo che aveva dormito in lei fino a quel giorno. Egli aveva parlato più volte della risurrezione degli spiriti. Ebbene Cecilia Manardi sentiva qualche cosa che, si moveva sotto la pietra del sepolcro. Viveva ormai di lui, per lui, elevandosi come un'aquila nel mondo del pensiero e dell'amore intellettuale, dimenticando la sua sorte di anatra selvatica condannata a pascersi di vermi e a gemere in un cesto chiuso, provando insieme a impeti di ribellione, impeti non meno orgogliosi di felicit
Foste grandi di prodezza e d'onore davanti agli obblighi del presente; noi vi chiediamo d'essere grandi nell'amore, grandi nel presentimento dell'avvenire.
Ma finora, lasciando parlare il genio benefico, lasciandolo operare contrariamente al Male, il poeta non esprime la sua opinione personale. Il Bene si è venuto purificando: prima consisteva nel piacere, poi nel sapere, da ultimo in un amore diverso da quello dei sensi, nell'amor mistico, nell'amore del sacrifizio, nell'amore secondo il Tolstoi. Ma quando il Bene è così perfetto, quando il poeta si trova dinanzi al Bene massimo ed al Male estremo, egli osserva, come il Tolstoi e il Nietzsche, che le prosperit
Queste considerazioni, che chiudevano in sè molto di vero, avrebbero dovuto, a fil di logica, piuttosto raffreddare che accendere il cuore di Roberto. Ma la logica, si sa, entra pochissimo nell'amore, e, se c'entra troppo, si può giurare che l'amore non è di quel buono.
L'incontrerò ancora? Ma che cosa vorrebbe adunque l'anima mia! Oh! nella morte ci deve essere una gran pace. Mi ricordo sempre il Suicidio, dramma di Ferrari, e so di voler bene a mia madre! O mamma! o mamma! Come da Te è uscita la mia anima ardente? E sono brutto e ho dei difetti che mi rendono ridicolo nell'amore. Sono tormentato, ma mi sento vivo! vivo! vivo! meglio è l'inferno che il nulla.
Perchè voi siete voi e non un altro. Come? Ho avuto paura di voi. Paura? Sì: ho temuto assai di non rendervi felice nell'amore, di non esser felice con voi. Triste, triste egli disse, a sua volta.
GIACOMINO. Altilia, vita dell'anima mia, se ben ho avuto sempre l'anima e gli occhi invaghiti della sua nobile sembianza, ho sempre riverita l'onestá, i costumi e le rare sue qualitadi, e considerato che nell'amore non è piú stretto ligame che la conformitá de' costumi. Or queste qualitá fanno che conseguito l'effetto, piú vien sempre a crescere l'affetto.
C'è nell'amore un grazioso dormiveglia, di cui come di tante altre cose piacevoli, si sente la delizia, quando la sensazione è cessata, o s'è trasformata in un'altra. Il cuore incomincia a farsi vivo, nel confuso bisbiglio d'una voce arcana. La ragione, acquietata da onesti argomenti, o persuasa dalla lontananza del pericolo, trova nel fatto il suo tornaconto e sonnecchia, lasciando che l'anima si abbandoni intieramente al soave sentimento che la invade. Tutti gli amori lo hanno, questo dolce periodo d'infanzia, del non desiderare, del non discuter nulla, dell'accettare la vita e la cosa come ci sono offerte dalla lieta occasione. È il tempo in cui l'uomo osserva la veste portata da una donna, per rammentarsene poi, come d'ogni parte più appariscente della bellezza di lei; è il lampo in cui la donna medita sulle frasi più insignificanti, e finisce a trovarci un senso riposto. E più tardi l'uomo può dire: "Sapete? la prima volta che ho sentito di amarvi, eravate vestita così e così." E la donna dal canto suo: "Vi rammentate? Un giorno, nel tal luogo, alla tal ora, mi avete detto che non vi piacevano i marrons glacés." Cara infanzia d'amore! In quel soave dormiveglia si è compiuto il grande mistero della compenetrazione (stavo per dire della transustanziazione) di due cuori, di due anime, di due esistenze. E quando ci si trova innamorati a buono, non si sa mica come la sia andata, nè quando sia entrato, nè da che uscio, l'amore. Si vorrebbe saperlo, per appagare una gentile curiosit
Mezz'ora prima, adunque, che arrivassero allo studio i due nobili amici col signor Bonaventuri, la vedova procace, incocciata fino a' capelli nell'amore del suo drudo, era con lui a strano colloquio nello studio della ditta.
Il foglio mi sfuggì dalla mano, dovetti sedermi, appoggiai la testa sullo scrittoio, e rimasi lungamente sbalordito, come allo scoppio d'un fulmine!... Addio bei sogni della primavera che sorridevano ai miei pensieri, che illuminavano la mia mente come il sole che sorge i fiori sul prato! Addio speranze di supreme gioie!... addio fede nell'amore della donna! addio vane illusioni giovanili!... Ecco il primo disinganno... e il più amaro!... Ah! mio zio aveva ben ragione di ridere delle mie stolte pretese!... o vanit
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