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Aggiornato: 4 giugno 2025
Ma, siete risoluta davvero? disse quindi. Sì, non morrò senza pena, il confesso, ma non esiterò. Don Francesco passeggiò qualche tempo; poi arrestandosi: Ma colui, mormorava, come potrei soffrire di vederlo? E chi vi costringe a vederlo? L'inferno vuole ch'ei sia mio.... mio cugino.... sì.... dunque vi è questo riconoscimento di mezzo....
Un lampo dell'anima gli rivelò la scrittura. Lesse: Quand'io morrò, morranno i troni di Spagna. La fiamma vacillò, Estebano rabbrividì. C'erano ancora due versi che bisognava leggere... gli occhi del giovanetto s'offuscavano... gli pareva vedere Elisenda stesa a piè dell'altare, immobile e bianca, e avvolta in un fumo.
CRISAULO. Eccomi qui. Che nuove? ARTEMONA. Cattive e dolorose. CRISAULO. Aimè! Son morto. Contami il tutto. ARTEMONA. Eh! Non cosí cattive che nochin con effetto, ché vedrai che te la vo' domar; ma, per adesso, si mostra aspretta. CRISAULO. Sará tanto, al fine, ch'io ne morrò. Dimmi come è passata, di punto in punto.
A tutte queste dimande, il raziocinio inflessibile rispondeva di no. Orbene, la risanerò affatto, e ne morrò io. Ripeterò sulla mia persona l'esperimento di prosciugar le vene ad un sano, per rinnovare il sangue e rinfrescar la vita nelle vene del moribondo. Questa deliberazione, considerata per tutti i lati, gli parve buona, e la prese.
Per questa Fede, o giovani, morirono i Bandiera e i loro fratelli nel martirio: per questa Fede io pure, nullo per intelletto e per core, ma a nessun altro inferiore in credenza, se il desiderio non m'inganna, morrò.
La fiamma scoppiettando la stilla avea bevuta. La fanciulla riprese: "Io l'amo! Io l'amo! Io l'amo! "Io morrò s'egli muore! Egli, povero e gramo, "Mi pagò più di tutti! Ei d'amor mi ha arricchita! "Gli altri mi dan dell'oro! Egli mi diè la vita! "Io lo voglio!... Dovessi dar fuoco alla borgata! "Io pretendo di vivere perchè mi sento amata! "Perchè voglio adorarlo, e coprirlo di baci!
LIDIA. Adopratevi prima che Cintio m'ami, ed io mi sforzerò di amar questo vostro amico. AMASIO. Fate prova d'amar prima quel mio amico, ch'io poi mi adoprarò che Cintio v'ami. LIDIA. Se non avrò presto aita mi morrò disperata, cosí è immensa la mia passione! AMASIO. L'istessa sente quel mio amico per voi. LIDIA. Ditegli che pensi in altro. AMASIO. E Cintio dice che pensiate in altro.
E poi? E poi io qui morrò sul terreno dei padri miei quando fia duopo e anche in breve; o per sempre dicendo un addio ad una colpevole Gerosolima, io mi addentrerò nelle foreste siccome fece il Battista.
TRASIMACO. Se fussi indovino, non sarei venuto a questo termine: almeno fammi una grazia, fammi viver due ore sole. GULONE. Perché due ore? TRASIMACO. Che mi mangi quello apparecchio che avea fatto in casa per te; e, dopo mangiato, fammi morire, ché morrò contento. GULONE. Che apparecchio era il tuo?
11 So ch'io m'appiglio al torto; e al torto sia: e ne morrò; né questo mi sconforta, se non ch'io so che per la morte mia sì bella donna ha da restar poi morta. Un sol conforto nel morir mi fia, che, se 'l suo Polinesso amor le porta, chiaramente veder avr
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