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Aggiornato: 4 giugno 2025
Ogni modo io morrò; né fia di questa dolente morte alcun profitto colto, che, quando io fossi morta in tua difesa, non potrei meglio aver la vita spesa.
Siete deciso? Sì. Bene, sono decisa anch'io.... Morrò. Il duca rimase silenzioso.... sembrava non sapesse a che risolversi.... Voi direte a mio figlio, continuò donna Livia con un amaro sorriso, che mi lasciaste perire innocente, anzichè sacrificare una sol volta il vostro orgoglio.... Gli direte che confidai invano in voi.... e....
Tu, che m’avresti avuta come il mare ha l’onda, uguale a te ma in te perduta, e nel dominio avvolgitor veduta a somiglianza tua trasfigurare!... Non venisti, non vieni, non t’attendo più. Domani morrò. La vita ha fretta, non vedi?.... Appena schiusa, appena detta una parola, fugge, impallidendo,
Voglio che ti governi in ogni modo come t'ho detto, ché quel poco amaro in questo ha seco utilitá infinita. Andianne, com'è giorno. CRISAULO. Sia a tuo modo. Cosí farem, ché anch'io cognosco certo che fia 'l mio meglio. Ma non potrò starvi: ché ci morrò in duo dí. FILENO. Sí! T'è piú sano che non è 'l cavar sangue agli impestati. Ed è ben peste quella che ti ha preso!
Poi, ebbe a sostenere una particina di secondo amoroso, un tipo cordialmente antipatico, che doveva assediare la prima donna con galanterie stupide e importune. A un certo punto, Martino, sotto le spoglie del suo personaggio, dice con passione: Dite una parola, una sola parola, o io morrò di dolore! Signore! risponde la prima donna, io sono stanca del vostro contegno.
Tu per non essere d'altri hai voluto piú tosto esser della morte; e io che son cagion della tua morte voglio restar in vita? io restar in vita, per la cui vita tu sei morta? orsú, convien morire, e morrò. Ma dove sono? Forca, dove sei? cosí ti dogli delle miserie mie? FORCA. Taci, la casa di Mangone apre la gola e lo vomita fuori. PIRINO. Un cibo di cosí cattiva digestione non può digerirlo.
Ah, io ne morrò! prorruppe il Bardineto, cacciandosi a furia le mani nei capegli.
Cosí morendo per le sue mani, mi saranno le piaghe care e fortunate; morrò felice e con quella morte mi involerò dalla morte. Però ti prego non invidiarmi cosí dolce e felice morire!
Essi sono impotenti a colpirmi al cuore se io ti avrò avuta un sol giorno, uno solo, che io avrei passato tenendoti sul mio petto. Ebbene, sì. E' mi assassineranno per conservare la mia fortuna. Ma se io la lascio loro? Saranno forse soddisfatti. Ma che mi uccidano pure: io ti amo, e morrò vicino a te. Io avrò goduto le feste divine del cielo. Il paradiso è amore.
«Rettile vile! esclamava la coraggiosa figlia di Bologna: essere esecrato! ritirati! io morrò mille volte piuttosto che di cedere alle scellerate tue brame. Vedi tu questa spilla? io cercherò il tuo cuore di vipera, e ve la immergerò tutta!»
Parola Del Giorno
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