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Aggiornato: 15 maggio 2025


Omai de l'ira tua l'arco disserra, Doma il superbo, e 'n sua miseria impari A depor l'armi, e non alzarsi in guerra Chi del tuo nome eterno odia gli altari: O fondator de la non mobil terra, Motor de' cieli, e correttor de' mari, Odi tua gente, che sospira e grida, E colma di cordoglio in te confida.

Nutrix itaque fidelissima datur homini industria. C ome 'l primo veloce mobil cielo, O pposto a quei che volgono le stelle, N on li distempra e tramuta in foco? C om'è sospesa? e chi sostien la terra? O nde con lei forma ritonda il mare R itien, e mai posando non ha pace?

Vedeasi or l'uno or l'altro ire e tornare, come le biade al ventolin di maggio, o come sopra 'l lito un mobil mare or viene or va, mai tiene un viaggio. Poi che fortuna ebbe scherzato un pezzo, dannosa ai Mori ritornò da sezzo.

......... Col tuo secondo duca Te vidi io prima, e de lo sacre danze O dimentica o schiva; e pur franco. numeroso il portamento, e tanto Di rosea luce ti fioriva il volto, Che Diva io ti conobbi, e t'adorai. Ed ei lieto ti ridea, lieta D'amor primiero ti porgea la destra, Di fidata compagnia, che primo Giurato avrei che per trovarti ei l'erta Superasse de l'Alpe, ei le tempeste Affrontasse del Tuna, e tremebondo Da la mobil Vertigo e da l'ardente Confusïon battuto in sul petroso Orlo giacesse. Entro il mio cor fêan lite Quegli avversarii che van sempre insieme, Riverenza ed Amor; ma pur pio Aprivi il riso, e non so che di noto Mi splendea ne' tuoi guardi, che Amor vinse, E m'appressai sicuro. E quel cortese, Di cui cara l'immago ed onorata Sarammi, infin che la purpurea vita M'irrigher

13 Non vede Orlando più poppe sponde che tratto in mar l'avean dal lito asciutto; che son troppo lontane, e le nasconde agli occhi bassi l'alto e mobil flutto: e tuttavia il destrier caccia tra l'onde, ch'andar di l

49 Deh! perché vo le mie piaghe toccando, senza speranza poi di medicina? perché l'avuto ben vo rimembrando, quando io patisco estrema disciplina? Quando credea d'esser felice, e quando credea ch'amar più mi dovesse Alcina, il cor che m'avea dato si ritolse, e ad altro nuovo amor tutta si volse. 50 Conobbi tardi il suo mobil ingegno, usato amare e disamare a un punto.

Parola Del Giorno

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