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Meditavo sul mio avverso destino, quando un rapido movimento di Baccio mi fe' volgere la testa malinconicamente china al pavimento. Come se un cenno imperioso lo avesse chiamato, lasciò la granata e un cencio che avea fra le mani e con quelle sue gambe affusolate fu nel giardino in due salti.

Dopo la lezione mi chiudevo nello studio, aprivo un libro, ma guardavo fuori dalle finestre leggendo in aria tutto quello che sta scritto nel firmamento, nelle meteore, nello spazio, nel tempo. La solitudine, il silenzio, il cielo nuvoloso, la terra ricoperta dalla neve, come feretro d'una fanciulla del candido tappeto simbolico, portavano i miei pensieri alle più tetre considerazioni. Meditavo sulla morte della natura, e sulla probabilit

Ma, mia cara: cominciò il vecchio con accento di rampogna. Ah! non mi farete cambiar pensiero, Matteo: interruppe Anna. Da lungo tempo meditavo di far così. Lo zio vi tratta dunque ben male? No, no: rispose la giovane impacciata. Ma io sono avvezza alla vita del paese, ho bisogno di quell'aria, qui in citt

Ah! avessi dato retta alla mamma... fatemi il piacere, levatemi dal seno, la crocellina che è attaccata a questo piccolo nastro., ce la conservo da tanto tempo e quando i miei amanti ci ridevano sopra, io correva a nascondermi e la baciavo, la baciavo colle lacrime agli occhi e col cuore che mi si stringeva dalla pena... vi raccomando di lasciarmela indosso anche quando sarò morta: è il più caro ricordo che io abbia... l'ebbi da lei, una sera, una bella sera di estate: eravamo sull'aja, e ci era stato il prete a benedire il ricolto; l'immagine della madonna era illuminata, un'andirivieni di lucciole faceva sembrare illuminate anche le siepi, i contadini cantavano le litanie, io accarezzavo il vecchio Bibi perché non abbaiasse; la mamma, finita la preghiera, mi venne vicina, mi baciò e mi attaccò al collo questa crocetta... da quella sera non lo ho più abbandonata e quando ero per darmi in braccio alla disperazione, quando dentro me meditavo qualche vendetta terribile, quando avevo commesso una colpa, guardavo quella crocetta e mi tornavano in mente l'aja, il prete, le litanie, il vecchio Bibi, i bei tempi insomma in cui ero giovine, in cui ero buona, e vendetta, disperazione, come per incanto, sparivano, e le colpe mi sembravano meno gravi, perché mi sembrava vedere la mamma che pregava per me, che sorridente additavami il cielo... quel cielo che si acquista soltanto coll'espiazione, e colle sofferenze.