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Un giorno ch'io ero uscito solo di casa, rientravo col naso in aria, guardando sbadatamente la nota finestra del palazzo Brisnago, quando oh meraviglia!... vedo un mazzetto di fiori che vola attraverso la strada, e partendo dal palazzo va a cadere sulla finestra della mia antica cameretta. Sbigottito, commosso, confuso, mille pensieri mi assalgono, e mi par di sognare.

Dopo tanti anni!... il mio mazzetto ritorna indietro!... che cosa significa questo mistero?... Mi agito, mi scuoto, mi decido a voler vedere che cosa succede, mi colloco in posizione opportuna per osservare nella stanza del palazzo... e vedo con sorpresa il figlio della contessa Savina, il conte Saverio di Montegaldo, il giudice conciliatore, che gettava baci alla mia finestra, e li gettava con tale entusiasmo, che pareva diventato cieco e insensibile a quanto lo circondava.

Cinque! esclamarono insieme, quando Flora si presentò col mazzetto delle fragole. O belle! come si chiama questa qualit

Tali discorsi portavano naturalmente il mio pensiero al mazzetto gettato alla contessa Savina, e pensavo: chi sa, se vedendo una rosa, delle violette e degli eliotropi, essa rivolger

Avendolo aperto, cadde sul tavolo il mazzetto di mammole ed eliotropii colla rosa nel mezzo, che io le aveva gettato dalla finestra nella mia gioventù. Diseccato dagli anni, non aveva ancora perduto ogni profumo. Lo tenni lungamente fra le mani piangendo. Era il mio ultimo tributo al passato. Un mazzetto di fiori secchi, bagnati di lagrime... ecco quanto restava d'un primo amore!...

Io vedeva ogni giorno che la contessa Savina passeggiava per qualche istante nel giardino che fiancheggiava il suo palazzo e la strada. Mi decisi di procurarmi alcuni fiori, di farne un mazzetto, e di gettarlo ai suoi piedi, attendendo la mia sorte dal suo contegno. Se non mi amava, sarebbe passata oltre con disprezzo, e forse con isdegno, se mi amava avrebbe raccolto i miei fiori.

Se non che egli tremava tanto e le forze eran tanto pochine, che il mazzetto cadde sul marciapiedi e un monello che passava di l

E confesso che non potevo trattenermi dal ridere vedendo, come vidi spesso, un viso straordinariamente grave, il mazzetto, e la rimboccatura, sur una sola persona. Ritornato sulla sinistra del Tamigi, girai per le strade principali, colla mia brava pianta in mano senza aver bisogno di chieder nulla a nessuno.

Laura aveva ballato e molto, aveva fatto un giro nelle ricche sale, aveva cambiato posto tre o quattro volte, aveva sorriso, chiacchierato, odorato il suo mazzetto di fiori, agitato vivamente o languidamente il suo ventaglio di piume leggiere; ma tutto questo con un sentimento di distrazione, perchè ella sapeva, vedeva o sentiva che il conte Riccardo Altimari non la perdeva di vista: il conte Riccardo Altimari, una di quelle figure dove la delicatezza si fonde con la fierezza, dove il sentimento completa ed esplica la linea, dove l'espressione anima gli artistici profili; una di quelle poetiche figure che sembrano sfuggite ad un quadro medioevale ed attestano la bellezza virile e pensierosa della razza italiana.

Balzai dal letto, mi vestii, ed aperta la finestra aspirai avidamente le brezze mattinali. Il palazzo Brisnago era sempre chiuso, le piante del giardino erano cresciute: tanto meglio! potevo guardare francamente senza scrupoli. La finestra e il giardino mi rammentavano naturalmente il mazzetto raccolto e il bacio respinto, ma mi dicevano in pari tempo: tutto è finito!...