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Aggiornato: 17 giugno 2025
«Oh potessi io stringerti tra queste braccia! «Oh, io poso sul tuo seno e languisco, e le tue erbe e i tuoi fiori premono il mio cuore. Tu estingui l'ardente sete che mi divora, dolce brezza del mattino! Tu mi porti il canto dell'innamorato usignuolo, che m'invita dal nebbioso fondo della vallata. Eccomi! Eccomi! Dove io vo? Dove? «Lassù, lassù io aspiro!
Ho dormito inquieto, agitato, con sogni paurosi; m'alzai al mattino colla testa pesante, e le idee confuse. Apersi la finestra quando le imposte del palazzo Brisnago erano ancora chiuse, e mi sedetti davanti al tavolino per prendere varie note intorno ai miei affari.
Il mattino successivo assai di buon'ora Raimondo e Charru
Il mattino d’Ognissanti, verso la settima ora, mentre nelle chiese si celebravano i primi uffici festivi, i tribuni si misero in giro per la citt
Poco stante apparisce il signor Norberto, col volto pieno di rughe e d'amore, coi capelli canuti accarezzati dalla brezza del mattino. Donato si stacca dalla sorella e corre a buttarsi nelle braccia del padre, lagrimando.
Suonavano dalla torre di Pozzallo le prime ore del mattino, che Polo apriva il cancello del palazzo e scendeva al mare.
Egli la spogliava con quelle sue mani esperte, e ogni sera ella arrossiva, fremendo e sentendo il fremito di Filippo, che voleva indugiare e far presto, contemplare e possedere, allontanar la coppa e bere avidamente. Il mattino, sempre lieto, ascoltava i loro discorsi; dovevano partire di giorno in giorno.
Il marchesino uscì dalla casa di Luisa verso le nove del mattino del giorno dopo. A mezzodì in punto, la fanciulla montava le scale della Marianna.
Dapprima sperai che fosse una cosa da nulla, una passioncella fugace, come tante altre che ti colgono a diciott'anni, e, dopo aver chiuso gli occhi piangendo, ti svegli un bel mattino risanato del tutto.
Questo ho pensato, quando ho risaputa la storia di Mario, un piccolo. Il quale cominciò per essere molto felice, perchè era stupido; a diciott'anni conosceva poco o nulla e la madre se ne doleva molto, avendo molto sperato in quell'unico figliuolo. Mario non voleva studiare, non amava per nulla il lavoro; amava solo sua madre. Pure venne il suo giorno, quel giorno che giunge per tutti, il perno dell'esistenza, il punto culminante della vita: non so come, capitò nelle mani del giovanetto un grosso volume illustrato: erano le opere di Shakespeare. Mario a cui non piaceva la lettura, ebbe vaghezza di vederne le illustrazioni; s'interessò alle scene principali che rappresentavano; poi le ricercò nell'azione, alla loro pagina; poi lesse tutto, tutto. Dal mattino all'imbrunire, nel tramonto, nella sera, nella notte, pallido, curvo sul libro, con gli occhi ardenti, le mani tremanti nel rivoltarne le pagine, egli fece suo il mondo del grande inglese. La piet
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