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Aggiornato: 12 giugno 2025
Allora il duca mio parlò di forza tanto, ch’i’ non l’avea sì forte udito: «O Capaneo, in ciò che non s’ammorza la tua superbia, se’ tu più punito; nullo martiro, fuor che la tua rabbia, sarebbe al tuo furor dolor compito». Poi si rivolse a me con miglior labbia, dicendo: «Quei fu l’un d’i sette regi ch’assiser Tebe; ed ebbe e par ch’elli abbia
Ben puoi tu dire: «I’ ho fermo ’l disiro sì a colui che volle viver solo e che per salti fu tratto al martiro, ch’io non conosco il pescator né Polo». Paradiso · Canto XIX Parea dinanzi a me con l’ali aperte la bella image che nel dolce frui liete facevan l’anime conserte; parea ciascuna rubinetto in cui raggio di sole ardesse sì acceso, che ne’ miei occhi rifrangesse lui.
Ivi con segni e con parole ornate Isifile ingannò, la giovinetta che prima avea tutte l’altre ingannate. Lasciolla quivi, gravida, soletta; tal colpa a tal martiro lui condanna; e anche di Medea si fa vendetta. Con lui sen va chi da tal parte inganna; e questo basti de la prima valle sapere e di color che ’n sé assanna».
si` com'el fece a la pugna di Flegra, e me saetti con tutta sua forza, non ne potrebbe aver vendetta allegra>>. Allora il duca mio parlo` di forza tanto, ch'i' non l'avea si` forte udito: <<O Capaneo, in cio` che non s'ammorza la tua superbia, se' tu piu` punito: nullo martiro, fuor che la tua rabbia, sarebbe al tuo furor dolor compito>>.
Forse del padre e della madre amata Che per Gesù moriro, Piangendo sul sepolcro, indi infiammata Sentivi te al martiro; Nè senza loro, e senza il paradiso Più viver, no, potesti, E magnanima gl'idoli hai deriso, Ed ai leon corresti. Forse malgrado genitori insani Che con minacce e grida, E con tenere lagrime e con vani Spregi voleanti infida,
Lo corpo ond'ella fu cacciata giace giuso in Cieldauro; ed essa da martiro e da essilio venne a questa pace. Vedi oltre fiammeggiar l'ardente spiro d'Isidoro, di Beda e di Riccardo, che a considerar fu piu` che viro.
Se 'n quelle spume, e d'Ocean nel regno Hanno incogniti numi alcun ricetto, Come affermarsi suol, credere è degno Ch'allor fosse ciascuno arder costretto; Io certamente senza alcun ritegno Corsi a le fiamme, e tutto accesi il petto E dentro a giocondissimo martiro Se n'andò la mia vita in un sospiro.
e l’un gridò da lungi: «A qual martiro venite voi che scendete la costa? Ditel costinci; se non, l’arco tiro». Lo mio maestro disse: «La risposta farem noi a Chirón cost
Poi che la gente poverella crebbe dietro a costui, la cui mirabil vita meglio in gloria del ciel si canterebbe, di seconda corona redimita fu per Onorio da l’Etterno Spiro la santa voglia d’esto archimandrita. E poi che, per la sete del martiro, ne la presenza del Soldan superba predicò Cristo e li altri che ’l seguiro,
Mostrava come in rotta si fuggiro li Assiri, poi che fu morto Oloferne, e anche le reliquie del martiro. Vedeva Troia in cenere e in caverne; o Ilion, come te basso e vile mostrava il segno che li` si discerne! Qual di pennel fu maestro o di stile che ritraesse l'ombre e tratti ch'ivi mirar farieno uno ingegno sottile?
Parola Del Giorno
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