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Aggiornato: 9 giugno 2025
Si dánno sulla terra due generi di persone dette «satiriche» senza considerazione. Il primo è d'invidiosi, inquieti, maligni, traditori, ingrati, d'un interno avvelenato, odiatori, disperati, superbi, collerici per istinto contro al genere umano, buono e cattivo universalmente.
La villa era ancora abitata dai genitori di Nicla; essi vi passavano l'intero anno; al cavalier Maurizio era stata data la commenda della Corona d'Italia, non si sapeva perchè; probabilmente perchè non l'aveva, dicevano i maligni.
E chi cercava di consolarla, chi la aizzava; i più indifferenti e maligni la tiravano sul discorso della cognata per il gusto di sentirla menar la lingua.
C'erano due direttori de' quali ormai si poteva fare a meno.... Senza l'ingegnere Arconti però la miniera sarebbe forse liquidata osservava qualcheduno. Nè Cipriano lo negava; soltanto sosteneva che adesso non c'era più bisogno di lui, nè di Selmi. Vorresti essere il direttore tu; mormoravano i più maligni. No, no gridavano altri nessun direttore fisso.
Il pover’uomo la prese; e, sentendo sopra di sè fissi li occhi maligni e acuti del capraro, fece un supremo sforzo per sostener l’amarezza; non masticò, non inghiottì; stette con la lingua immobile contro i denti.
Il suo nome dunque correva per le bocche di tutti, tra i sogghigni, e i maligni sottintesi, vituperato dal ridicolo.
Talor mi batte, e duolo indi mi rode, Sì che allor quasi affetto io più non sento, E in maligni pensieri il cor mi gode. Povera madre! il viver nello stento Estingue nel suo spirto ogni sorriso, Ed anch'io più cruccioso ognor divento.
Per altro, il signor Amedeo si rabbonì, quando vide il certificato degli esami, che portava segnati, a giustificazione del figlio, tutti i punti e la lode. La lode! che vi pare? Va bene che in legge, secondo i maligni, è abbastanza facile buscarla; ma per contro è altrettanto facile di non buscarla affatto; dunque... La conseguenza viene da sè. E il signor padre si rabbonì; non gi
Così dicono le favole che Semele fu percossa dalla saetta. FR. Che dici adunque? AP. Che tutte son cose simulate, e penso, e dubito che elle siano cose finte. FR. Pensi tu, che in quei primi tempi degli eroi siano apparsi demonj, che, secondo a nostra religione, sai che sono spezie di spiriti maligni? AP. Sì certo.
Trasalii; anch'io ne avevo spesso dopo Assmannshausen, ma li cacciavo come pensieri maligni. Se Violet mi pareva pallida e dimagrita, cercavo persuadermi che fosse per effetto di tante agitazioni passate, non volevo confessare a me stesso che ogni mattina, recandomi da lei, tremavo di trovarla malata. Ora le chiesi se si sentisse male, protestai di non voler salire al Drachenfels.
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