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Aggiornato: 26 giugno 2025


Roberto Fenoglio proseguì volgendosi all'amico Magnasco: Io te lo ripeto, che colpa ci ho? Stanotte tu mi cogli alla sprovveduta, mi tiri un colpo a bruciapelo, chiedendomi di renderti servizio presso la tua signora cugina.... Io casco dalle nuvole.... Non so risponderti... non so dirti, spiattellarti la verit

La folgore, cascata ai piedi di Roberto, non gli avrebbe fatto più senso di quel nome e di quel casato che uscivano soavemente dalle labbra della sua ospite leggiadra. Che? gridò egli, balzando in piedi. La cugina di Felicino Magnasco? Conoscete mio cugino? dimandò la signora Laura.

Ma.... soggiunse Roberto Fenoglio, e se del naso in qualche spigolo?.... Gli è, rispose gravemente Magnasco, uno tra gli sconci di questa teorica, per altro bellissima. Orbene, mi proverò; disse Roberto. E intanto si stiracchiava sul canapè, sbadigliando di bel nuovo. Felice se ne avvide e fu sollecito ad alzarsi.

Perchè al veder quella donna e' dava uno sbalzo indietro, spalancando tanto d'occhi a guisa di spiritato? Era Felicino Magnasco, che vedeva innanzi a la sua crudele cugina. Fu un colpo di scena che io non vi starò a descrivere, e di certo non potrei se pur lo volessi. Il fatto, l'atto istantaneo, non si dipinge; lo scrittore non può mutarsi in fotografo.

L'annoiato mandarino stava fantasticando, tra la veglia e il sonno, intorno ai consigli di Felice Magnasco.

È un'ora indebita... giungo in mal punto.... Ma no, Felicino, ma no... figurati! un amico come sei tu giunge sempre gradito. Grazie da capo; ma lasciatemi raccapezzare... soggiunse Magnasco. , raccapezziamoci, vuoi sederti un tratto? Signora.... La signora Laura intese com'egli le chiedesse licenza di fermarsi ancora qualche minuto, e fe' per tornare nel salotto.

Felicino Magnasco entrò coll'aria più impacciata che vi possiate immaginare, e ne aveva ben donde. Roberto Fenoglio non lo era meno di lui. Oh, buon giorno, Felicino! esclamò egli, senza sapere che cosa si dicesse. Che buon vento ti porta quassù? Come va la salute? Bene, grazie; e la tua? Optime, Felicino, optime; e che cosa mi frutta una tua visita così mattiniera? Ah !... rispose l'altro.

Benéfici effetti della trascuratezza di Felicino Magnasco, che non aveva badato a far scorrere la stanghetta della toppa a sdrucciolo nella sua rispettiva bocchetta! Oh caso, caso! E i filosofi verranno poi a sostenere che esso non è l'ordinatore, anzi l'azzeccagarbugli delle umane vicende?

Parola Del Giorno

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