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Aggiornato: 31 maggio 2025


Non lo credo: è un pretesto per non dirci a che cosa lavori o per non mostrarcelo. Macchiavelli! ha soggiunto pigliando dal tavolo lo stesso volume preso da Berti. Sentiamo, sentite, si è rivolto con scherzosa ironia agli amici: che cosa pensi tu del Macchiavelli? O del Villari? ho risposto barattando un'occhiata col Berti. Che m'importa del Villari!

Tutta la critica moderna lo ha encomiato; Macchiavelli vi è seguíto giorno per giorno, passo per passo. La sua vita vi è esplorata collo scandaglio, commentata colla finezza di un avvocato e qualche volta colla penetrazione di un romanziere: il disegno dei tempi, nei quali passa ed opera, è sicuro.

Poi se ne sono andati tutti insieme, ma Fossa rimasto ultimo colla maniglia dell'uscio in mano, mi si è rivolto e: Che cosa pensi tu del Macchiavelli? Mi ha ripetuto burlescamente. Bada che al mio ritorno mi dovrai una risposta; ti concedo di restare a letto tutti questi giorni per scriverla se ciò te la renda più facile. Ed è fuggito ridendo.

Si è affermato, e il Villari è uno degli ultimi e più autorevoli in tale opinione, che con Macchiavelli comincia davvero la scienza politica, tanto meravigliosamente cresciuta in questo secolo.

Il secolo non aveva una coscienza morale che potesse offendersene, mentre la sua coscienza storica vi si vedeva mirabilmente ritratta. Guicciardini, che aveva combattuti i Discorsi non protestò contro il Principe, Leone X consultò poco dopo Macchiavelli sulla politica generale e sulle condizioni di Firenze; Clemente VII più tardi gli commise le storie.

Dalle lettere del Macchiavelli risulta che quel tenere a bada l'imperatore dilazionando il pagamento, gli pareva altrettanto inutile che pericoloso; ma i fatti gli diedero torto, poichè la tregua concordata nel Giugno 1508 fra Massimiliano e Venezia salvò i Fiorentini dal pagamento.

Macchiavelli e Guicciardini capitarono in questo mondo e lo scrutarono. Se San Tomaso ed Egidio Colonna avevano formulato nella loro teorica il concetto dell'universale politico del medio-evo, Macchiavelli e Guicciardini esposero in vari scritti le idee del particolarismo che era la caratteristica del loro secolo.

Pare che tutto vi sia detto; un volume descrive l'ambiente nel quale Macchiavelli sta per entrare, due altri quello che vi pensa e fa. E arrestandosi improvvisamente, colpito da una idea più concisa per esprimere il tumulto di tutte le altre che il richiamo di quei libri gli aveva destato: Sai che cosa mi è risultato dalla lettura attenta dell'opera del Villari?

Macchiavelli in quel giuoco non aveva compreso nulla. Pieno di tutti gli istinti del risorgimento, che tendeva alla costituzione delle nazionalit

Come reazione al medioevale concetto mistico della vita i suoi Discorsi non sono che una negazione; all'ipotesi della legge divina Macchiavelli sostituisce come verit

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