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Aggiornato: 25 luglio 2025
Il tuo ricordo impallidiva. Dovevo forse lacerare tutte queste carte. Il tuo nome solo, o mia Lidia, doveva esser scritto su queste pagine. Invece, quante volte ti dimentico per esprimervi sogni, speranze, illusioni! Ma questa è la storia dell'anima mia. Ti avrei scritto anche le orgie, gli abbracci lascivi, le ebbrezze, se non fossi sempre vissuto così timido!
1.° gennaio 1881. È finito un anno! Un altro incomincia! Trepido aspettando il tuo biglietto, o Lidia. Chi si ricorda di me? Vittoria pensa alla felicit
Per quali diversi oceani veleggiavano le nostre anime! Io non vedeva intorno a me persona più felice di Lidia; i suoi crucci erano piccole angustie appena, e gi
Oh signora! pensò di nuovo la Lidia, codesto ombrello non corrisponde ai suoi nastri svolazzanti: prima bisogna pensare alle cose necessarie, poi a quelle superflue: e perchè lo tiene spuntato? Non ci ha aghi e refe a casa sua?
Voglio mettere un po' d'ordine nelle mie carte: trovo grammatiche greche, esercizi latini, tedeschi e inglesi, e abbozzi di drammi. Volevo, per far luogo, mettere queste cose in un fascio sulla libreria.... Le grammatiche portano le tue cifre, o Lidia, scritte da me quando volevo attingere un po' di coraggio: e i drammi cominciano col tuo ricordo T. c. q. f. e. s. c. A. t.
E Lidia ove sar
Sono rientrato ora. Lo so, rispose Lidia con voce velata. E io ti aspetto qui da mezzanotte. Ti sono gratissimo di questa sorpresa, mormorai. Ma potevi coricarti; non prendere freddo; coricarti nel mio letto. Nel tuo letto? esclamò Lidia, balzando in piedi. Che cosa credi, dunque!
Lidia, per la prima, non aveva nulla rilevato, e si credeva senz'alcun dubbio ancora a quell'altezza di passione che aveva riscaldati i primi giorni della nostra intimit
Movimenti di passeggeri e di treni; chiacchiere di viaggiatori; paesaggi; fermate e ripartenze lente come agonie; mormorio d'acque intorno al battello; giuoco di colori naturali sullo specchio del lago, nel profilo dei monti; giuoco di colori artificiali nel volto e nelle vesti delle signore che mi stavano intorno; tutto aveva posto e si collocava nebulosamente nel mio cervello accanto a un pensiero unico e sanguinoso: Lidia mentiva nella sua lettera.
I consigli di quella signora eran semplicemente infernali; dovevan partir forse dal principio che ogni cosa bella ne ammette una migliore, e per questo principio indicava lei medesima le stoffe, i colori, le guarnizioni, le fodere più opportune, spiegando a me, sottilmente, come la bellezza di Lidia volesse un'eleganza raffinata e aristocratica, ma senza possibili confronti.
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