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Aggiornato: 8 giugno 2025
Assai terribilmente mi ha colpito l'orecchio. Io non ho udito nulla. Era uno strepito che avrebbe spaventato l'orecchio anche di un mostro e il suol fatto tremare. È stato certo il ruggire d'un'orda di leoni. Tu l'udisti, o Gonzalo?
Quando poi vide la signora ritirarsi in compagnia del cardinale, e seguirli l'avvocato Leoni, non ebbe più dubbio sull'oggetto di quella conferenza, e passando più volte innanzi alla porta del gabinetto, vi ficcò dentro lo sguardo; vide l'avvocato parlare con calore, mentre la principessa era atteggiata alle preghiere, di più intese pronunziare il nome di Tognetti, e infine vide lo slancio con cui i due supplicanti avevano attestata la loro riconoscenza al cardinale.
Azzeddoulat, principe persiano, colle sole braccia stramazzava a terra un toro, e faceva la caccia ai leoni. Babaram, figlio di Iezdegerdo re di Persia, tolse la competutagli corona fra due leoni affamati, che uccise, disarmato, e sbranò!!
Ignorava, riprese Leoni, che il signor giudice Marini fosse inquisitore di questo processo; ora tanto più sono desideroso di sostenere la parte di difensore, per quanto egli magnifica la gravit
Ora mi vedo annìmbato d'una sontuosa polvere fosforea... Ardo e mi fondo come un metallo, in mezzo a incessanti combustioni d'idrogeno. Ohe è mai questo formidabile schianto? Certo sono lo ossa dei 3000 leoni, che scricchiolano sfracellate sotto pezzi di monti!... Si propaga intanto la meticolosa carneficina delle belve. Tutte le loro zanne d'avorio crescono, s'esagerano, ricoprono d'un bianco graticcio la poltiglia scarlatta e i suoi rantoli che schizzano orrore, Son zanne immensificate, o sono invece candidi fumi?... No! no.... È avorio, veramente, poiché infatti proboscidi d'elefanti ora partecipano alla rissa. Degli elefanti vanno posando qua e l
Il dottor Leoni, che lo aveva gi
Chi siete, che vi mostrate tanto pietoso con noi? chiese Tognetti. Diteci almeno il vostro nome, che possiamo tenerlo a mente in queste poche ore che ci restano da vivere, disse Monti. Io sono Leoni. Il nostro avvocato! esclamarono ad una voce Monti e Tognetti. Anche nel fondo della loro prigione era giunta la voce del calore e della passione con cui li aveva difesi il giovane avvocato.
Il giudice processante fece tre o quattro reverenze profonde, dicendo: M'inchino umilmente all'eccellentissima signora principessa. Come sta la sua preziosissima salute? Sto bene, rispose freddamente la principessa. Poi volgendosi a Leoni: Come va, signor avvocato? gli disse con amabile sorriso. Grazie, principessa. Sedete, signori. La signora sedette; i due uomini l'imitarono.
«E obbediremo a' suoi comandi.» «E come leoni combatteremo intorno a quel vecchio leone.» «E i nemici di Dio e di Venezia al nostro ruggito fuggiranno spaventati.» «Benedetto quel dì, e faccia san Marco ch'ei sia ben vicino.» «Viva adunque Candiano, il nostro ammiraglio!» «Il nostro doge!» «Il nostro padre ed amico!»
Intanto, disse Leoni, io ringrazio la signora principessa e monsignore; quando verr
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