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Aggiornato: 30 giugno 2025
22 Qual per le selve nomade o massile cacciata va la generosa belva, ch'ancor fuggendo mostra il cor gentile, e minacciosa e lenta si rinselva; tal Rodomonte, in nessun atto vile, da strana circondato e fiera selva d'aste e di spade e di volanti dardi, si tira al fiume a passi lunghi e tardi.
Una ricostruzione lenta, ma precisa, si andava formando nel suo cervello. Rammentava ogni cosa con una chiarezza da veggente: l'infanzia selvaggia di M
Il duca fece vista di non capire l'insulto. Aveva quasi delle lagrime agli occhi, e mormorò di una voce lenta e soffocata: Ma tu non ti accorgi dunque che io sono geloso? Tu non comprendi dunque che, condannandomi senza piet
Mentre l'erba cresce, il caval muore (esclamava Ottorino Borro). L'occasione, se da sè è lenta a venire, bisogna farla nascere. Non è gi
Che cosa c'è? domandò con qualche apprensione. Venite qui, rispose burbero l'erede di Lorenzo, chè abbiamo da discorrere. Marianna col passo pesante s'avviò lenta e di mala voglia verso la camera del giovane.
Oh, s’io potessi smantellar le porte Di questa vita maledetta e lenta! Ma il nulla mi spaventa: La debole e vigliacca anima teme L’al di l
Era vestita di un vecchio abito di flanella a righe scure, dentro il quale il suo corpo pareva insaccato; e infatti la carne le si ammassava ai fianchi sopra la guaina lenta della sottana, mentre le mammelle non sorrette dal busto cadevano mollemente sul ventre, confondendovisi. Con un gesto abituale si grattò sopra la fronte fra la discriminatura dei capelli.
Il ciel ride giulivo, Mentre lenta si avanza la coorte Dal dolor disarmata, a cui la rigida Non conosciuta man ha tolto il vivo Fiore d'una speranza. Erra il profumo Per l'aria delle mille rose bianche, Che per amor di lei voller morire Sulla pallida testa.
Egli volge lo sguardo intorno, al cielo, agli alberi, alla pietra, alla creatura impietrita, alla sua donna anelante. La sua voce da principio è lenta, rotta dal soverchio dell’ambascia. Gherardo Ismera.
Origene che si mutila per paura del peccato; un'atrofia cronica e volontaria del cuore, dei muscoli e del cervello; un'asfissia lenta, che nel nido della famiglia semina le muffe e coltiva tutte le lebbre morali, spirituali e estetiche. Figliuola mia, non sposare mai un uomo avaro!
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