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Aggiornato: 31 maggio 2025
Nei paesi latini la gente interrogata da uno straniero, gli risponde collo scopo di far veder che sa e che parla bene; in Olanda, badano piuttosto a farvi capir la cosa; e se non la capite alla prima, ricomincian da capo e ve la pestan nella testa fin che ci sia entrata intera e netta come ce l'hanno loro.
I latini entrarono in Berlino la mattina del 10 gennaio 1925, e occuparono la citt
Or pervegnuti siamo al centro confusissimo di questo nostro Caos, lo quale ritrovasi ne la presente seconda «selva» di varie maniere d'arbori, virgulti, spine e pruni mescolatamente ripiena, cioè di prose, versi senza rime e con rime, latini, macaroneschi, dialoghi, e d'altra diversitade confusa, ma non anco sí confusa e rammeschiata che, dovendosi questo Caos con lo 'ntelletto nostro disciogliere, tutti gli elementi non subitamente sapessero al proprio lor seggio ritornarsi.
Ogni libero cittadino di Roma poteva aspirare al supremo potere, secondo il concetto dell'Impero universale. La Chiesa assunse lo stesso principio, essendo anch'essa universale, Siriaci, Greci, Latini, Germani occuparono senza contrasto la Santa Sede. Ogni cittadino romano libero poteva occuparla, purchè vestisse l'abito ecclesiastico.
Molte cose spiegano questa simpatia. Tra i Latini, il sentimento dell'affinit
No, no, alla Carolina non la davano a bere e i medici potevano dir nomacci latini quanti ne volevano, ma il male di quella signora era tutta passione, ecco cos'era, le gelosie e le pene che le aveva fatte passare il Duca per quella strega grassa, per quella Russa che rideva sempre.
Ma da' latini principalmente ella professò tener suoi fondatori, sue origini, sua lingua; la confederazione de' latini fu quella a cui prima ella fu addetta e si fece capo.
La semplice enumerazione di queste doti dice come per conseguirle sia indispensabile un forte e tenace studio, non solo dei grandi Italiani, bensí anche dei Latini e dei Greci. Insomma, le basi di ogni seria disciplina letteraria non si possono fondare che sullo studio dei classici.
Compatibili al paragone di noi sono coloro che non le videro, ne' secoli precedenti. E quindi non frutti, ma semi diremo questi della coltura cristiana; la quale poi in realtá si trova tutta derivata da essi. Greci tutti dapprima, latini molti poi degli scrittori cristiani, li nomineremo tutti insieme, come membri d'una sola coltura.
Scrittori gravissimi meditando intorno alle cause per le quali la dottrina di Lutero attecchita in Germania non provò in Italia affermano, che in Italia pigliò indole piuttosto letteraria, che teologica; e dicono altresì, che i nostri filosofi invece di riformare la religione saltarono su ad abbattere Dio addirittura; certo lo studio dei classici così greci come latini educò, più che non bisognava, i savi del tempo al dubbio beffardo; e non contrasto la negazione di Dio essere antica dottrina in Italia; per non rammentarne altri da Guido Cavalcanti fino al Pomponazzo ne occorre continua la traccia; ma la sentenza degli scrittori alemanni troverai non vera solo che tu pensi ai tanti confessori della dottrina luterana surti in Italia tutta, a Siena come a Ferrara, a Lucca come a Firenze, a Napoli, e altrove, nè fra gli uomini solo bensì tra le donne, e non mica vulgari, o ignoranti, ma all'opposto preclare per ingegno, e di alto legnaggio. A suo luogo accennerò della causa, onde la riforma venne meno in Italia; intanto se ciò fosse bene o male, io non saprei; dacchè la riforma ti paia cosa finchè combatte, ed abbatte: adesso cattolicismo, e riforma mi fanno sembianza di gladiatori spiranti per le mutue ferite; chi lamenta la unit
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