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Aggiornato: 25 giugno 2025
In tale frangente bisognava pensare ai bambini che avevano fame, bisognava ingegnarsi in qualche modo, e lavorare coll'anima lacerata dal dolore e col corpo affranto dagli affanni, dalle veglie, dai patimenti d'ogni fatta.
Ella sapeva ch'egli era stato innanzi alla Sacra Consulta il difensore di Monti e Tognetti, ma non ardiva d'interrogarlo sui particolari di quella seduta, chè troppo si sentiva lacerata nell'intimo del cuore al solo pensarvi. L'avvocato le chiese di ballare seco un valzer, di cui l'orchestra aveva intuonato il preludio. Grazie! rispose essa con voce soffocata, non ballo stassera.
L'ultima volta ch'io fui in Italia, e saranno forse dieci anni cosí dice alla pagina 224 il signor Niemand, mi fermai lungo tempo in Milano. Ho veduto ivi agli ingegni nascenti strozzarsi dagli anziani le parole in bocca, la riputazione de' provetti lacerata da' provetti.
La viscontessa era caduta sul divano, con la testa sul petto, ansimante. «Perdono!.... Perdono!... hai ragione... è colpa anche mia... è stato mio padre... oh!...» Come un singhiozzo le aveva lacerata la gola, Massimiliana era caduta quasi in ginocchio dinnanzi a lei, brancicandola: «Sei tu che devi perdonarmi.... Povera donna! non ti accusare... Che colpa è la tua?.. Sono stata troppo vivace; perdonami...» Allora la viscontessa aveva rotto in pianto. Era un nodo che aveva nel petto, da anni: vederla soffrire in silenzio, senza poter far nulla... e mai un lamento... mai un rimprovero... come una martire... «Oh, Maxette!... povera, povera!...» «Basta!.. tranquillati!..» interrompeva Massimiliana; «buon Dio, basta!.. Vedi: anch'io sono tranquilla... Ma lasciami andare... è giorno chiaro, c'è gi
Una rabbia, un furore inesprimibile si dipinse sulla figura di quel tristo; la faccia lacerata dalle unghie della donna e gocciante sangue, le guancie d'un rosso cupo e gli occhî che mandavano lampi di malvagit
Ora Silvia comprendeva tutto, tutto: una grande tendina era stata lacerata davanti a' suoi occhi, la rivelazione del mondo l'aveva colpita, il suo intelletto era stato invaso dall'aspra scienza della vita. A lei venne il soffio allegro e sano della gioventù con le emozioni freschissime, le trepidanze, i rossori, le gaie speranze, gli entusiasmi, la fede inconcussa nel suo avvenire di donna. Poi lo slancio irresistibile della passione, la lotta dei sentimenti coi doveri, la parte della coscienza, l'urto perenne dell'anima coi sensi, l'alto ideale della virtù e le basse realt
Siccome nella povera gente il dolore della perdita si fa sentire più acuto assai che la speranza del guadagno, io non saprei ridire quali, e quante suonassero le lamentazioni della Verdiana vedendo la tonaca lacerata, e le altre cose più riposte sotto in pessimo arnese, fatte manifeste in virtù dello strappo della tonaca: molto più che dal volto nuvoloso del curato le pareva potere argomentare, che il viaggio fosse riuscito indarno.
Parola Del Giorno
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