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Essi non m'uccisero forse perchè, vittima certa, mi riserbavano a più studiato supplizio; quando dopo mezz'ora d'agonia, in un sussulto estremo del cavallo che moriva, cavai la povera gamba lacera e schiacciata. Trascinatomi a quattro zampe fino al margine della consolare, diroccai a valle.

Il prete s'accorse, mentre il cencioso ubbriaco gli passava a fianco, che quella lacera coltre da lui trascinata dietro involgeva una creaturina appena nata; la quale, soffogata forse dal paterno braccio che forte la serrava, mise allora un vagito.

Le suore l'una l'altra si conforta; corron perché la porta non sia aperta. Spingon Marfisa a terra; ella è risorta, e co' punzon le monache diserta, lacera bende e scinge e strappa tonache. Non so spiegar le strida delle monache. Son corse le converse di cucina e quelle che nell'orto stan zappando. Col pastorale, come una gallina, sta la badessa altera crocidando.

Ora uno dei più eminenti scrittori di diritto costituzionale, il monarchico e dinastico prof. Casanova, nota: «un governo costituzionale cessa di esistere tostochè più non esiste la Costituzione: essa non esiste tosto che fu violata. Il governo che la viola lacera il proprio titolo a governare: da questo istante può ben sussistere in virtù della forza, non gi

Respinse il vecchio Abbate che gli abbracciava le gambe, lo stese duramente per terra, e con un salto balzò fuori della cella. Il crisma consacrato si sparse sul pavimento, e si mescolò col sangue che scorse dalla fronte lacera del misero Abbate; egli però nulla curando la ferita, aiutato dai circostanti, si ripose in piedi, e s'incamminò ad amministrare il pietoso ufficio col poco olio rimasto: gi

«Se l'ora dell'angoscia scocca per voi, se l'unghia del dolore vi lacera le carni; ecco ogni ardire si fiacca, la vilt

Mentre ci scostiamo, un lungo disperatissimo niiiiiitrito lacera l'aria tiepida di questo pomeriggio autunnale che la corrente gelata del Fella invernalizza a quando a quando un poco. Un cavallo agonizzante! dico a Raby.

Benedetto V eletto senza licenza di Ottone si confessa in fallo, e risegnato l'ufficio fugge via; col favore di Ottone torna Giovanni XIII ferocissimo, il quale per vendicarsi del bando a cui lo avevano condannato i Romani decapita il prefetto, e dodici tribuni, con atroci strazi lacera parecchi maggiorenti fra i cittadini; lui cessato ritorna in ballo Benedetto per farsi strozzare da Bonifazio VII, il quale all'omicidio aggiungendo il furto spoglia le chiese di Roma, e va in Costantinopoli, donde partitosi in breve mette le mani addosso a Giovanni XIV assunto al pontificato nella lontananza di lui, e lo fa morire di fame.

Un grido lacera la penombra verde. scatta in piedi, fuori dalla capanna. Chi è che urla così? Bagamoio, dove sei? Bagamoio! Bagamoio! Gira rapidamente intorno alla capanna e si ferma stupito davanti ai corpi di Bagamoio e Lanzirica, stretti in una lotta feroce. Che fai, Bagamoio? Fèrmati! Lanzirica si sottrae agilmente, carponi, alla ferocia di Bagamoio.