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Aggiornato: 26 giugno 2025
Vi domando perdono, ser abate, risponde Gisulfo, se vi aspreggiai di parole, ed a voi altresì, priore di Lacedonia. Roberto agì da forsennato. Alberada era innocente. E sì dicendo il principe Gisulfo porgeva una mano all'abate, un'altra al priore, e si alzava dalla mensa. I suoi ospiti lo seguivano.
E me e questi signori dovete convincere, che tanto voi come il priore di Lacedonia diceste il vero, quando dichiaraste Alberada ripudiata per gelosia.
Il papa dava a Guiscardo investitura del principato di Salerno e del ducato di Amalfi, e Guiscardo al papa un uomo l'abborrito, il paventato priore di Lacedonia! Laonde andasse egli, abate di Cluny, a chiamarlo a nome di Roberto alle tende, perchè quivi avrebbe questi di alcuna maniera provocate liti con lui, e tiratolo del ciuffo ad atto di violenza qualsiasi.
Noi non siamo vassalli di chicchessia, arrogante baccelliere « grida a sua volta il principe di Capua » nè di alcuno temiamo dopo il Signore. Il duca Roberto Guiscardo, il valvassore di Lacedonia, non ci oltraggiarono mai direttamente perchè noi, con l'aiuto di Dio, sappiamo bene come le offese si vendicano, e speriamo nell'arcangelo del Gargano ed in questo barone s.
E quando quel possente imperatore mi credette in grado di prodigarmi favori, mi donò del priorato di Nostradonna di Lacedonia, e mandommi in Italia con commessa al duca Roberto Guiscardo d'investirmi l'annessovi feudo. I voleri del generoso principe, che ora è santo nella corte del cielo, furono compiuti.
I cittadini d'Amalfi, messer principe, continua il vescovo con calma, i cittadini di Amalfi hanno mandato il priore di Lacedonia ad oratore a duca Guiscardo perchè a pro di loro intercedesse da vostra grandezza una tregua alle angarie ed ai soprusi, che, insopportabili, di vostro comando si praticano loro incessantemente. Le taglie imposte superano d'assai i prodotti delle loro terre: il commercio che quando Amalfi si reggeva a repubblica esercitava su tutte le citt
E l'uomo che così giurava, soggiunge Baccelardo, era Roberto Guiscardo. E gli altri a loro volta giurarono: « Regina Maria di Lacedonia, facciamo voto di darti tante messe nel tuo priorato, quanti di questi mariuoli del papa ognuno di noi uccider
Quindi il campione della Chiesa si tragge innanzi novellamente e favella: Nobili cavalieri, io accuso il priore Guiberto, barone di Lacedonia, come complice, esecutore e consigliero di quante scelleratezze mai contro gli uomini e contro la santit
Ah! « sclama Gregorio mordendosi le labbra e convellendosi nella persona per reprimersi » tu dunque gliene davi il consiglio? Ben facesti, Alberada, concubina del priore di Lacedonia, ben facesti. Appartatevi dunque; e tu abate di Cluny, fa perchè si rechi qui il castellano della Mole d'Adriano. I due legati escono, ed il camerario introduce Gisulfo principe di Salerno.
Il vescovo di Molfetta ha tre mogli e cinquanta concubine, eppure gli è amico di papa Alessandro, sclama Baccelardo. Il campione della Chiesa non risponde all'interruttore e continua: Il priore di Lacedonia trascura i santi uffizi della Chiesa ed impazzisce fra crapule ed orgie.
Parola Del Giorno
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