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Come è noto dai principî di cosmografia, l'asse della terra è inclinato sul piano dell'orbe che essa descrive intorno al sole; l'equatore pertanto non coincide al piano di detto orbe, ma è inclinato rispetto ad esso piano dell'angolo di 23 1/2 gradi, detto l'obliquit

L'equatore!... Sai, non ci vengo, al polo; e all'equatore, nemmeno. No, non dubitare, non si andr

Il sig. Brückner (Klimaschwankungen, pag. 315) viene logicamente a conclusioni opposte a quelle del sig. Dubois volendo spiegare come una diminuzione della costante solare possa aver condotto all'invasione glaciale. Secondo lui essa «diminuirebbe la differenza di temperatura fra il polo e l'equatore e quindi la circolazione generale dell'atmosfera, che si rifletterebbe in una diminuzione delle correnti oceaniche, che, alla superficie dei mari hanno notoriamente una prevalenza di direzione verso Nord. Il raffreddamento, incominciando all'equatore, si sarebbe quindi esteso man mano alle latitudini più alte». Ma col suo ragionamento si verrebbe a conchiudere che nelle epoche preglaciali, quando la radiazione solare era più forte, si doveva avere una distribuzione di temperatura dai poli all'equatore meno uniforme che nella glaciale, conclusione la quale sar

Passato il bruciore della prima impressione, aveva risoluto di farsi animo, inghiottendo il boccone amaro, anzi mostrando d'infischiarsene, e c'era riuscito. Ma in quanto alla, genitrice... ah! ah! le preparava una magnifica sorpresa per quando l'Arcobaleno sarebbe stato in alto mare verso l'Equatore: un mucchio di debiti da pagare; e intanto si divertiva a tormentarla, a punzecchiarla.

Dopo lui, continuarono i portoghesi per la medesima via; nel 1471, passarono l'equatore; nel 1486, Diaz scopri, e non passò ancora il capo da lui detto delle Tempeste; passollo Vasco de Gama nel 1494, e chiamollo di Buona speranza. Ma questa grande scoperta fu preceduta da quella anche maggiore di Colombo.

Qualche settimana dopo, si celebrarono le nozze Gualandi Ruzzani, e gli sposi, felici che Dio vel dica, si disponevano ad un lungo viaggio, a mezza via tra l'equatore e il polo artico. Prima di andarsene da Castelnuovo Bedonia, vollero fare una gita. Indovinate dove? Al convento di San Bruno. Era una bellissima giornata di settembre. Se fossimo in principio di volume, ve la descriverei.

Scena muta e inarcamento di ciglia! Il conte Gualandi, primo, credette di vedere il cielo che si apriva, per rovesciargli addosso un nembo di fiori e di profumi; il signor Prospero ricordò il polo artico e l'equatore, che gli parvero una cosa da nulla al confronto di quella volata improvvisa; il cavaliere sottoprefetto vide a dirittura un abisso, in cui si sprofondava la sua commenda e la sua prefettura.