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D'altronde e' continuava a minacciarmi; poi tutto fu l'affare di pochi istanti.... Giunti ai piedi della piccola scala, che voi conoscete, egli mi depose in una gondola; prima di allontanarsi, io lo vidi parlare ad una persona, che stava in un'altra gondola.

Dentato condusse la brigata di Silvio verso il picchetto de' birri stanziati alla porta del carcere e ciò non era difficile essendo lui sergente di guardia ed avendo i dragoni la custodia esterna del palazzo. Era inteso che egli non doveva svelarsi, potendo giovare di più se l'affare si fosse andato ingrossando.

L'ingegno nel furto però don Giuseppe l'aveva avuto sempre; l'affare delle posate bastava a mostrarlo chiaramente; e poi il suo programma, lo sappiamo, era di far tutto quello che facevano i preti, senza farsi scorgere: mangiarsi tutti i danari, in questo caso, sarebbe stato da sciocco, ed egli non lo era.

L'affare, di cui devo intrattenervi, è, signora, assai delicato, e desidero che nessuno infuori di voi intenda ciò che sto per dirvi. Lo stupore di Gabriella raddoppiava, ma la fisonomia simpatica e franca del conte, i suoi modi gentili, quasi affettuosi le infondevano qualche coraggio. Ascolto, disse.

Giunto al palazzo del Senato, dubitando che la prevenzione di alcuni individui, la debolezza di molti, le private viste ed un antecedente maneggio potessero indurre il Senato o ad essere sospeso o a non mantenere quel nobile carattere e quella saviezza che conveniva al primario Corpo del Regno, avvicinai due o tre senatori, e, chiesto loro se avessero notizia di quanto doveva trattarsi, essendomi stato risposto che lo ignoravano, dissi loro che l'affare doveva essere grave e che li esortava ad essere attenti e cauti contro qualunque sorpresa.

Si figurassero! Nicola, fra l'altre, aveva detto, che bisognava dare cent'onze all'uomo del Barone, e i palermitani ad approvare! Cent'onze a colui per aver portato semplicemente la somma, e che razza di somma! e a loro che avevano ideato, maturato, condotto a bene l'affare rischiando la pelle, che cosa toccava? Cento vent'onze per uno!... cento vent'onze! Era credibile?

All'improvviso, di colpo, uno di quei tedeschi, un gigante biondo e roseo, colla faccia tonda, ancora infantile, si staccò dai compagni, attraversò la piazza, spingendosi, facendosi largo tra la folla, colle gomitate, afferrò l'oratore per il petto, lo tirò giù dalla panca e scuotendolo forte, spingendolo, gli gridò sul viso, in cattivo italiano: Su, con noi, su da quei signori.... In commissione.... Su.... a finir l'affare!

Mentre s'agitava in questi contrasti, gli capitò molto opportuna una lettera di M.^r Black, il quale lo sollecitava a decidersi circa alla proposizione che gli aveva fatta poco più d'un mese addietro a Valduria. Le trattative per l'acquisto della miniera di Rignano erano tanto avanzate da potersi dire conchiuse, semprechè egli accettasse il posto di direttore. Un buon direttore era indispensabile, e nessuno poteva esser migliore di lui. si pretendeva più di tener segreto l'affare. Oltre che all'Arconti, M.^r Black scriveva anche a Odoardo Selmi, pregandolo d'interporsi presso l'amico affinchè troncasse gl'indugi e desse senz'altro una risposta favorevole. Per la miniera di Valduria, si diceva, non c'era ormai bisogno d'un secondo ingegnere della levatura dell'Arconti; le cose erano bene avviate, e bastava un buon impiegato che assistesse il Selmi negli uffici amministrativi. Invece a Rignano c'era da rifar tutto di pianta, e ci voleva precisamente un uomo ricco d'idee e di iniziativa. Del resto, la Direzione di Londra non intendeva di togliere all'Arconti ogni ingerenza nell'andamento della miniera di Valduria; essa desiderava anzi ch'egli vi facesse un paio d'ispezioni all'anno e che lo si consultasse in ogni difficolt

E come si fa ora?... oh, Vergine santa!... Il furbo si stringeva nelle spalle, sporgeva il labbro inferiore: e' non lo sapeva.... no, davvero non lo sapeva.... l'affare era brutto assai.... E quando l'ebbe impaurita a dovere, disse dimenando il capo: Via.... forse.... si può accomodare ogni cosa. E come? Datemele, le darò a Castrenze, egli le rimetter

«Siamo traditidissero essi; «ma potrebbe darsi che fossero i nostri colleghi di ritorno dalla scorreria: in tal caso l'affare è fatto: ascoltiamo meglioUna scarica in lontananza confermò la loro supposizione; ma il primo rumore si avvicinava sempre più: si udiva uno strepito d'armi, il fracasso di una zuffa, e qualche gemito che partiva dal fondo del corridoio.